Catanzaro. Con una canzone rap e un gioco da tavolo il liceo artistico "De Nobili" conquista il podio al concorso contro la mafia

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images Catanzaro. Con una canzone rap e un gioco da tavolo il liceo artistico "De Nobili" conquista il podio al concorso contro la mafia

  28 aprile 2021 08:30

L’Istituto “De Nobili”, indirizzo artistico, ha  partecipato al concorso nazionale “Uno, dieci, cento…ninne nanne, filastrocche, fiabe e giochi per dire NO alla mafia!”, indetto dall’associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli Onlus di Milano, portando a casa il primo e il terzo posto nella categoria della scuola secondaria di secondo grado.

Il terzo posto è stato aggiudicato all’alunno Emanuel Corea della classe 4 B che ha partecipato con un brano rap mentre il primo posto è stato vinto dalla classe 5 B con il lavoro “1-10-100 passi per la vita : gioco da tavolo”, entrambi coordinati dalle docenti Giordana Marasci e Elena Maida. Grande soddisfazione è stata espressa dal dirigente, Angelo Gagliardi  “E’ un ottimo risultato quello raggiunto, che rende onore ai ragazzi partecipanti, alle docenti per l’impegno profuso e a tutto il personale, compresi i collaboratori scolastici, nonché il tecnico di laboratorio che hanno formato una  squadra  coesa per reperire idee valide ed ultimare il progetto”.

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In un momento così difficile come quello attuale legato alla pandemia da Covid-19, che costringe le nuove generazioni ad un isolamento forzato, a  frequentare le lezioni dietro un pc rinunciando all’ingrediente umano che solo la scuola può dare, la  socialità, non ha scoraggiato i giovani  artisti a cimentarsi in un’altra  esperienza, l’ennesima, affrontata  ancora una volta  con successo.  L’idea di realizzare la canzone rap e il gioco da tavolo è nata all’insegna dell’entusiasmo; in una terra come la Calabria, afflitta da gravi problemi, ancora più evidenti in questo periodo, in una terra dove ancora la ‘ndrangheta non è stata del tutto sconfitta e dove uomini come il procuratore Nicola Gratteri lavorano eroicamente per affermare valori di legalità, la realizzazione del gioco da tavolo ha portato gli alunni  coinvolti  a conoscere eroi morti per mano  della mafia.

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E’ stato scelto il format del gioco da tavolo perché rappresenta un momento ludico ma anche di aggregazione, da utilizzare sempre e ovunque, che invita a riflettere sull’importanza di valori come la solidarietà e la collaborazione che nel gioco di squadra emergono. Il gioco reca l’immagine dell’albero della vita in cui ogni elemento è metafora di un aspetto della vita umana: le radici sono ben salde a simboleggiare la legalità, la  rettitudine, l’onestà, il tronco è solido per sostenere i rami, la foglie rigogliose, i frutti abbondanti. Il richiamo è univoco: l’albero piantato in via D’Amelio a Palermo, nel punto in cui persero la vita il giudice Borsellino e gli uomini della sua scorta. Non è un caso che la commissione del concorso sia stata presieduta da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e da Angela Manca, madre del dott. Attilio Manca, il medico italiano vittima di mafia a soli 34 anni, la cui unica colpa fu quella di aver operato in Francia il boss Bernardo Provenzano. Circa 700 i lavori partecipanti al concorso, ma la passione e l’impegno dei giovani artisti catanzaresi hanno indubbiamente permesso loro di raggiungere traguardi di eccellenza.

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