Nuovi sviluppi per l'indagine intorno all'operazione "Corvo", il fascicolo aperto dalla Procura di Catanzaro e coordinato dalla Guardia di Finanza e che nei mesi scorsi ha acceso i riflettori su episodi di corruzione e atti contrari ai doveri d'ufficio con al centro tre politici, un ex consigliere regionale e due consiglieri comunale. Ora il sostituto procuratore Graziella Viscomi, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, ha chiuso il cerchio su tutti e tre gli indagati: Francesco Gironda (classe ’68) e Giuseppe Pisano (classe ’77), difesi rispettivamente dagli avvocati Valerio Murgano e Saverio Loiero iscritti nel registro degli indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e scaturisce da due avvenimenti solo apparentemente non collegati fra loro, Claudio Parente (classe ’56), difeso dall'avvocato Francesco Gambardella, risulta indagato anche per peculato.
Due episodi contestati: il primo è l’approvazione di una delibera del consiglio comunale di Catanzaro (la n. 95/2018), con la quale il 13 settembre 2018 l’assise municipale deliberava favorevolmente (con il voto conforme anche di Gironda e Pisano) in ordine alla possibilità di cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, operante principalmente nel settore dei servizi sanitari in convenzione.
L’altro è l’assunzione, a opera di Parente, del fratello del consigliere Gironda e della convivente del consigliere Pisano quali suoi collaboratori a tempo determinato nell’ambito della struttura speciale a sua disposizione presso il consiglio regionale.
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