Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale Antonio Corsi.
"Chiunque sarà il prossimo sindaco di Catanzaro, dovrà mettere mano in maniera seria alla macchina comunale. Se oggi le cose non funzionano in città, se molti servizi essenziali mancano, se ci sono risposte lente e tardive ai bisogni dei cittadini, molte volte questo è da imputare ad una burocrazia non all’altezza e non di rado piegata ai voleri della politica. Nessun programma di governo proposto dai candidati sarà credibile se non si parte da questa base. Si possono fare i progetti più ambiziosi, ma poi tutto si infrange su una burocrazia che – salvo alcune eccezioni – non sembra essere all’altezza di un comune Capoluogo di Regione.
Non voglio con questo fare un ragionamento che mette tutti nel calderone perché sarebbe irrispettoso di professionalità che sono presenti nel comune di Catanzaro, ma al tempo stesso non posso non sottolineare che molte figure apicali della burocrazia comunale abbiano concluso un percorso, quello che non può essere rinnovato sic et simpliciter da una nuova Amministrazione. Il tutto si traduce in un impegno pubblico che i diversi candidati a sindaco devono assumere, da oggi, sul rinnovo della classe burocratica cittadina come valore di assoluta discontinuità con l’Amministrazione attuale.
Non sbaglia chi oggi chiede di non mettere ipoteche sul futuro della macchina burocratica comunale che potrebbero costituire un obiettivo ostacolo al prossimo sindaco il quale si troverà ad affrontare durissime sfide senza potere mettere mano ai gangli vitali dell’Amministrazione. Ed al contempo non sbaglia chi vede proprio in certa burocrazia comunale una responsabilità oggettiva per essersi troppo piegata ai desiderata della politica, quella rappresentata proprio da Sergio Abramo che nei fatti è l’unico responsabile della crisi che oggi vive il centrodestra, la cui credibilità traballante ne limita la prospettiva futura. Tutto questo significa che aver usato il comune di Catanzaro come un bancomat politico non è una formula vincente e soprattutto non paga nel lungo periodo, quando non solo si mancano gli obiettivi, ma si crea soltanto confusione.
E’ del tutto evidente che la politica del personale e delle risorse umane è stata quanto meno carente, se non fallimentare durante gli ultimi cinque anni. Una politica che si è concentrata più sugli staff e sugli incarichi fiduciari che non su una reale pianificazione dei bisogni e delle esigenze. Comprendo le difficoltà economiche e le restrizioni imposte dallo Stato, ma si poteva e si doveva fare di più.
Ora tocca al futuro sindaco, non importa se civico, di centrodestra o di centrosinistra, guidare la città. Ci si aspetta un cambiamento, una discontinuità con il recente passato, che necessariamente deve transitare da una riorganizzazione generale degli uffici e dei servizi, con l’individuazione o la conferma di una dirigenza di alto livello e un piano di assunzioni che dia spazio e risposte ai migliori giovani".
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