"Nel mese di novembre del 2019, l’Amc comunicava trionfalmente che riapriva il parcheggio e l’ascensore di Bellavista. Nello stesso comunicato venivano dettagliatamente elencati gli interventi eseguiti, quindi, i soldi della comunità spesi. Installazione di telecamere di sorveglianza sia nel parcheggio sia all’interno dell’ascensore, di un impianto videocitofonico, di un nuovo impianto di illuminazione, di una sbarra automatica per accedere al parcheggio e che l’area sarebbe stata presidiata da personale Amc. Ad oggi che fine ha fatto quell’ennesimo annuncio propagandistico stile Abramo? Chiuso. Da quanto si apprende sembrerebbe che l’impianto non fosse a norma perché privo del certificato Ustif. Ma Abramo ci ha abituato, specie in prossimità di competizioni elettorali, al taglio di nastri di strutture che poi rimangono chiuse perché prive di collaudi o di certificati di agibilità".
Lo scrive Sergio Costanzo (Fare per Catanzaro). "Quindi, dopo aver realizzato quel “mostro” orribile di torre metallica che deturpa la luminosa balconata di Bellavista, uno degli angoli più suggestivi e caratteristici della città, aver speso centinaia di migliaia di euro, eseguito ben tre inaugurazioni, l’ascensore rimane fermo e il parcheggio non utilizzato ".
"C’è un rapporto tra costi e benefici? - si chiede Costanzo - Certamente il tema dei parcheggi, vedi parcheggio del Politema, altro sperpero, rientra in quella mancata programmazione che si proclama a ogni campagna elettorale, si accompagna con fiduciarie progettazioni e che puntualmente non vengono attuate per non toccare interessi singoli. Tutto questo è stato racchiuso nel nuovo Piano del traffico che ha avuto un lungo e tormentato travaglio prima di essere partorito e che subisce continue modificazioni. Una città che viene usata dal sindaco con il risultato di averla svuotato dalla sua funzione di Capitale della Calabria e resa invivibile sotto ogni punto di vista. Una città sacrificata sull’altare delle sue mire politiche personali cioè, oggi, per quella designazione a governatore o della promessa di un assessorato al palazzo della cittadella, tanto per restare ancora dopo venti anni, in politica. Per Abramo: tutto il resto è noia …, come cantava Califano".
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