Anche il consigliere comunale del Gruppo Misto, Antonio Corsi, si esprime in merito ai disagi idrici che affliggono la città.
23 giugno 2021 12:51"Più di 200 interruzioni dell’erogazione dell’acqua in un anno. A giro, tutti i quartieri, da Sant’Elia a Lido, sono colpiti da questa assurda situazione, a cui bisogna aggiungere l’acqua sporca e colorata che ogni tanto esce dai rubinetti. Catanzaro non è una città civile e i suoi abitanti sono trattati come cittadini di serie C a cui viene sottratto il più importante e fondamentale dei servizi. -così Antonio Corsi, consigliere di Gruppo Misto al Comune di Catanzaro-
Ci sono tutti gli elementi per aprire una gigantesca azione legale nei confronti del Comune e della Sorical per la sistematica interruzione del servizio. Bene ha fatto il Codacons Calabria nel presentare un esposto per interruzione di pubblico servizio, se l’acqua è da considerarsi un bene costituzionalmente garantito. Quella garanzia, come abbiamo già detto, che diventa anche determinante in termini sanitari per la qualità che viene offerta ai cittadini e che richiama alle responsabilità anche il sindaco Abramo, quale massima autorità sanitaria cittadina".
"Sotto il profilo politico, è certamente gravissima la responsabilità del sindaco Abramo che è stato anche presidente della Sorical senza fare nulla per migliorare il sistema di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua. Ma, questa responsabilità si amplifica quando si parla di custodia e di controllo di un bene, l’acqua, fondamentale per i cittadini. Diventa così quasi paradossale che le responsabilità, presunte o certe, siano identificate sempre fuori da Palazzo De Nobili, tanto da sollecitare l’azione di denuncia tramite esposto di qualche consigliere comunale, che però dimentica di chiamare alla verifica dei fatti e delle responsabilità per tramite della locale Procura altri soggetti legittimati. E’ indubbio che debbano chiarire non solo in termini politici, il sindaco Sergio Abramo e l’assessore competente Franco Longo, oltre ai dirigenti e funzionari del settore, le cui mancanze non possono passare sottotraccia in virtù di rinnovati accordi o alleanze in vista delle prossime elezioni regionali. -aggiunge Corsi-
Vorremmo capire, oggi più di ieri perché il Comune di Catanzaro, in presenza di clamorose inadempienze da parte della Sorical, si è affannato a pagare ingenti somme a tali società, soldi che, per ammissione di Abramo, sono serviti a pagare gli stipendi dei dipendenti Sorical".
"E soprattutto perché il Comune di Catanzaro si è dovuto fare carico degli stipendi dei dipendenti di una società i cui costi debbono semmai ricadere su tutti i Comuni della Calabria? Quali interessi ci sono dietro? -continua Corsi-
Fatto sta che Catanzaro soffre una situazione drammatica che è destinata ad acuirsi nelle prossime settimane in coincidenza con la stagione estiva. C’è bisogno di un moto di ribellione. I cittadini si mobilitino per aprire un’azione legale verso Comune di Catanzaro e la Sorical, quella che noi sottoscriviamo a tutela di un bene irrinunciabile".
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