Catanzaro da anni è priva di una programmazione urbanistica, le pesanti considerazioni di Antonio Gigliotti

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  03 dicembre 2022 16:24

Antonio Gigliotti, ex consigliere comunale del Capoluogo, che non ha, certamente, smesso di interessarsi delle vicende cittadine non ha difficoltà a sostenere con convinzione e dati rilevanti che le  vicende urbanistiche di Catanzaro presentano delle anomalie del tutto peculiari. Su tale delicato e controverso capitolo, richiamandosi ai contenuti del PSC, propone una accorta riflessione ripercorrendo in buona sostanza lo stato dell’arte del Psc catanzarese.  Di seguito il suo intervento.                  

“ Da anni  questa città è priva, di fatto, di una programmazione urbanistica e  si è sviluppata invece in modo sempre più disordinato e caotico con profonde lacerazioni  nel tessuto sociale oltre che in quello edilizio ed urbano. La politica urbanistica, portata avanti dalle varie amministrazioni comunali si è  basata più che su un razionale disegno di sviluppo, su programmi disorganici e frammentari; programmi ed opere spesso avulse dalla storia e dai bisogni della popolazione.

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L’Amministrazione Olivo per ridare  un futuro al capoluogo aveva affrontato in modo diverso dal passato la questione urbana ed il ruolo politico ed economico della città e del suo territorio lasciando in dote al capoluogo di regione un piano strategico, approvato all’unanimità dal C.C. , e costituito l’ufficio del piano che, coadiuvato dai tecnici dell’ente,  aveva prodotto un  documento preliminare finalizzato alla redazione del P S C , documento presentato all’attenzione del C.C. del 23/03/2011.

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Il Centrodestra dopo dieci anni di governo lascia alla città una bozza di preliminare, predisposta dai tecnici incaricati di redigere il P.S.C. che non è stato approvato dal consiglio comunale.  L’ amministrazione Abramo sin dal suo insediamento ha sostenuto la tesi secondo la quale la legge regionale urbanistica, che fissa termini ineludibili perché i comuni si dotino del Piano strutturale, non si applicherebbe a Catanzaro in quanto il suo piano regolatore era stato approvato dai commissari nel 2002      dopo l’approvazione della L.U.R. , e soprattutto che nel 2007 era stato deliberata dal C.C. la cosiddetta “verifica di non contrasto” che consentiva ai comuni di differire l’approvazione del PSC.                                                                        

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 Il contenzioso con la Regione, le manovre dilatatorie, la melina sugli incarichi gratuiti, le polemiche ancora più gratuite hanno portato Abramo a conferire l’incarico “ gratuito ” per la redazione del Piano soltanto  nel luglio del 2018 allo studio Dinale ( unico partecipante alla gara bandita dal Comune ).

L’Amministrazione di centrodestra non  è stata in grado di dotare la città di uno strumento di pianificazione perdendo inutilmente 10 anni, favorendo uno sviluppo disordinato ed il trasferimento di molte attività che hanno contribuito a desertificare il centro storico ed a impoverire la città.

Nonostante:

 il Consiglio Comunale abbia approvato nel 2013, con il titolo “ridisegnare la città”, gli indirizzi per la redazione del PSC ;

il crono- programma annunciato da Abramo nel 2015 e che prevedeva l’adozione del PSC entro la fine del 2018;

gli impegni assunti in più occasioni, anche verso gli Ordini Professionali e le Associazioni che nel rispetto dei termini stabiliti avevano presentato, entro la scadenza del 5 marzo 2021, le proprie osservazioni alla bozza preliminare del piano strutturale,  la consiliatura  si è chiusa senza la sua approvazione.

 

Sono passati i fatidici 100 giorni dall’insediamento del nuovo Consiglio Comunale ed ancora non si è capito come l’amministrazione Fiorita intenda procedere su questa delicata materia.                                                      

 

           Si intende proseguire sulle “ Linee Guide” del 2013 valorizzando il lavoro, fin qui svolto , dai tecnici incaricati di redigere il piano strutturale e chiamare il consiglio comunale all’approvazione del preliminare? O, piuttosto, come sembra di capire,  si vuole ricominciare daccapo  e passare all’aggiornamento delle “Linee Guida”  come riportato dagli organi d’informazione attraverso la  “concertazione estesa al contributo delle categorie ed alla società civile “? 

 

    La città deve sapere con quali strumenti e quale tempistica   l’amministrazione di centro sinistra intende arrivare,  come annunciato dall’assessore all’urbanistica, alla “ grande Catanzaro che sia polo di riferimento centrale e attrattivo per tutti i territori vicini in una dimensione metropolitana ”.

                                                                                                                                                                                                

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