La rassegna ha per titolo “Le grandi mostre di Fotografia dell’umano”, partirà tra poco più di una settimana, occuperà il periodo primavera/estate 2024, per poi proseguire nei due anni successivi sempre all’interno del medesimo arco temporale. A realizzarla sarà la Cine Sud di Francesco Mazza, che ha chiesto e ottenuto il patrocinio gratuito dell’Amministrazione comunale, deliberato dalla giunta presieduta dal sindaco Nicola Fiorita su proposta dell’assessora alla Cultura, Donatella Monteverdi.
Fulcro della rassegna saranno i locali intitolati a Coriolano Paparazzo, che la stessa Cine Sud possiede su corso Mazzini e che in passato hanno ospitato indimenticate mostre di alto profilo, a cominciare da quella dedicata a Mattia Preti. Il prossimo 17 maggio, a inizio rassegna, lo spazio ospiterà la personale del fotografo Pino Bertelli intitolata “Contro la guerra – Ritratti dell’infanzia negata”. A seguire, il 7 giugno, sarà la volta di Francesco Malvolta con “Popoli in movimento”. Il terzo appuntamento, infine, sarà con “Nega Project – Alla ricerca della Bellezza” con gli scatti di Nino Bartuccio. Tutte le mostre saranno a ingresso libero.
Ma la rassegna di Cine Sud sarà anche molto altro. L’idea, infatti, è quella di affiancare alle mostre fotografiche altre iniziative dedicate a diverse forme d’arte, nonché corsi di formazione, convegni e conferenze per la presentazione libri, reading, piéce teatrali, eventi musicali, contest a tema, aperti a scuole di ogni ordine e grado, alle associazioni culturali e alla cittadinanza. Una molteplicità di espressioni, dunque, i cui particolari saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni.
“Una proposta che ci ha convinti sin da subito – ha detto l’assessora Monteverdi – per i contenuti e per l’idea di fondo che la sottende e cioè riflettere sull’elemento umano ma farlo non in maniera episodica ma attraverso un contenitore ampio che spinga alla costruzione, sul piano personale e su quello collettivo, di un pensiero che resta, si sedimenta e aiuta a essere migliori. Ci ha convinti poi – ha detto ancora Monteverdi – la proposta di allestire il tutto nel centro storico cittadino, in quello spazio che un tempo fu la hall dell’albergo Centrale di proprietà di Coriolano Paparazzo, un nome diventato celebre grazie a Federico Fellini, Ennio Flaiano e al film La Dolce Vita. Un pezzo immortale di storia del cinema, costruito anche nella nostra città”.
Approfondendo il senso della rassegna, Francesco Mazza dal canto suo ha detto che “in un mondo che si evolve troppo in fretta, sono troppe le frustrazioni e i sacrifici a cui bisogna sottostare e che solitamente ricadono in gran parte sugli ultimi, gli indifesi, i deboli. Si corre troppo e male ma forse si può tentare di rallentare questa deriva che sembra non avere mai fine; per farlo ci vogliono pensieri e modi che ci appartengono, appartengono a noi cittadini di uno dei tanti sud della terra, perché la filosofia del pensiero meridiano ci plasma nonostante tutto e possiamo approfittarne per imparare a osservare invece di giudicare, a pensare invece di credere. E chissà che questo non ci aiuti anche a rimboccarci più facilmente le maniche per cercare di costruire una città migliore. Catanzaro non è apatica – ha concluso Mazza. Forse è profondamente delusa dalle troppe promesse non mantenute ma solo chi non vuole non vede la voglia che c’è di esserci e che ha solo bisogno di trasformarsi in voglia di fare”.
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