"Circa due mesi fa abbiamo assistito, non certamente senza meraviglia, alla pubblicazione sui vari giornali e social della costituzione dell’esecutivo RSU all’Asp di Catanzaro, susseguente l’ultima tornata elettorale per l’elezione di questo importante organismo di rappresentanza di tutti i lavoratori. Abbiamo, consapevolmente, voluto lasciare liberi, gli estensori di quei comunicati, di ritagliarsi un adeguato spazio di visibilità, non fosse altro per il lavoro e gli sforzi profusi nella difficile campagna elettorale che si era da poco conclusa tra mille difficoltà, non ultima la particolarità che, la stessa, dopo alcuni rinvii, si svolgeva in piena pandemia. Ovviamente un periodo di oltre 2 mesi, a nostro avviso, basta e avanza per dissetare la sete di visibilità che certamente, benevolmente, sono stati loro concessi, pur nella consapevolezza della non corretta procedura adottata nella seduta del 17 maggio 2022, per non avere considerato nella proporzione dovuta gli eletti nella lista C.I.S.L., che nelle elezioni del 5, 6 e 7 Aprile 2022 ha espresso 15 componenti su un totale di 30. Tale estromissione, difatti, non solo è detestabile perché diretta a vanificare l’espressione di voto di circa la metà dei lavoratori dell’Azienda Sanitaria, ma si pone in aperto contrasto con la normativa di legge e, soprattutto, con la disciplina concordata e sottoscritta nell’Accordo Collettivo Nazionale Quadro del 12/04/2022".
Così in una nota stampa il segretario della Cisl Fp Magna Graecia, Antonino D'Aloi.
"Questo periodo, pertanto, ci è servito sia per acclarare i profili di illegittimità, quanto per prendere atto, sul piano politico, quanto fosse il valore della confederalità per le nostre consorelle che nulla hanno fatto per indirizzare, i rappresentanti eletti nelle loro liste, verso soluzioni corrette e figlie di accordi e regolamenti sottoscritti unitariamente a livello nazionale. E’ vero anche che, pur essendo eletti sotto un simbolo, ognuno può intraprendere strade diverse perché eletto da iscritti e non iscritti, ma un segnale o una sola parola in tal senso ce l’aspettavamo. Del resto li invitiamo a verificare cosa ha fatto la Cisl nelle aziende dove detiene la maggioranza assoluta degli eletti: gli eletti Cisl, sebbene maggioranza assoluta, hanno assicurato la presenza in delegazione trattante (Esecutivo/Coordinamento) dei colleghi eletti nelle liste di Cgil e Uil, assicurando loro non solo i numeri di rappresentanza spettanti ma, sostanzialmente, pari dignità. Restiamo pur sempre fiduciosi che essi possano ancora “essere folgorati sulla via di Damasco” e, con il giusto chiarore, poter rivedere le incomprensibili posizioni intraprese da alcuni loro dirigenti!!!! Del resto un esempio di incoerenza lo abbiamo vissuto in casa nostra, atteso che dei 15 eletti nella lista RSU della Cisl Fp, 3 di loro (1/5) hanno seguito strade proprie disattendendo le indicazioni della Segreteria Territoriale e di quella Aziendale che avevano avallato le candidature stesse. Fuori di ogni dubbio la nostra gratitudine va ai 12 rappresentanti RSU (i 4/5) che con coerenza ed affidabilità hanno sostenuto e sostengono la linea politica della Cisl Fp, con loro ci sentiamo al sicuro, così come sicuri di essere audacemente rappresentati possono ritenersi i tanti lavoratori, iscritti e non iscritti, che hanno inteso, con il loro voto, scegliere donne e uomini della Cisl Fp, per i loro valori e per la loro collocazione sotto il simbolo di un sindacato che rappresenta una storia, che negli anni è sempre più diventata una casa affidabile e sicura per tutto ciò che può offrire all’interno e fuori dai luoghi di lavoro, con i tanti servizi, per i nostri iscritti e simpatizzanti.
Per quanto concerne l’illegittimità delle procedure testé descritte, è opportuno ribadire che, le stesse, sono state già formalmente notificate, a chi di competenza, a mezzo PEC, sostenendo le inoppugnabili ragioni poste a fondamento di quanto denunciato. La stessa azienda sanitaria, nonostante trattasi di materia endosindacale, sul cui merito non può intervenire, se non per evidenti profili di sua competenza, nel caso specifico è destinataria anch’essa delle motivazioni addotte dalla scrivente rispetto al “costituendo illegittimo organismo di rappresentanza” affinché prenda atto delle contestazioni in ordine alla eventuale comunicazione da parte della R.S.U. dei nominativi facenti parte della delegazione trattante, in quanto, non possono essere rappresentative. All’uopo inviteremo la stessa Direzione Generale di voler procedere immediatamente alla determinazione della rappresentatività di ogni sigla sindacale che scaturisce dalla media percentuale del dato associativo ed elettorale, con contestuale determinazione del contingente dei permessi spettanti a ciascuna organizzazione.
Per una corretta informazione si sintetizzano le norme che regolano la materia in argomento e che sono state poste alla base delle contestazioni: l’Articolo 42 del D.Lgs. n.165/2001 (che ha recepito nel T.U. l’Art. 47 del D.Lgs n. 29 del 1993, come sostituito dall'art. 6 del D.Lgs n. 396 del 1997) ha stabilito: “in ciascuna amministrazione, ente o struttura amministrativa … viene altresì costituito … un organismo di rappresentanza unitaria del personale mediante elezioni alle quali è garantita la partecipazione di tutti i lavoratori”, demandando ad “appositi accordi o contratti collettivi nazionali, tra l'ARAN e le confederazioni o organizzazioni sindacali rappresentative” la definizione della “composizione dell'organismo di rappresentanza unitaria del personale e le specifiche modalità delle elezioni, prevedendo in ogni caso il voto segreto, il metodo proporzionale e il periodico rinnovo, con esclusione della prorogabilità”.
L’esercizio della contrattazione collettiva integrativa costituisce la fondamentale funzione cui assolve la R.S.U., pertanto, in maniera coerente, l’art.12 dell’Accordo Collettivo Nazionale Quadro del 12/04/2022, al comma 4 ha stabilito che “la RSU composta da più di 30 componenti deve dotarsi di un regolamento di funzionamento e nominare un Comitato di coordinamento, che sia portavoce, in seno alla delegazione trattante di parte sindacale, delle istanze e/o decisioni assunte dalla RSU”, prevedendo altresì, al successivo comma 5, che “Nella composizione del Comitato di coordinamento di cui al comma 4 occorre contemperare il principio di proporzionalità rispetto al numero totale di seggi ottenuti da ciascuna lista con quello di inclusività. A tal fine, deve essere garantita la presenza di tutte le liste che hanno ottenuto almeno un seggio”. Alla luce di tali considerazioni, è evidente che l’esecutivo della R.S.U. dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro così come scaturito dalla seduta del 17/05/2022, essendo deputato tale organismo a comporre la delegazione trattante di parte sindacale, si pone in aperto contrasto con la disciplina dell’A.C.N.Q., in quanto nella sua composizione, illegittimamente, riduce e svaluta la partecipazione degli eletti nella lista CISL, che costituiscono i 15/30 dell’intera R.S.U.
Una corretta applicazione dell’A.C.N.Q., infatti, avrebbe determinato nell’esecutivo (ovvero nel “comitato di coordinamento”, così come lo definisce l’Accordo Quadro) una presenza di eletti nella lista CISL per non meno di 7 componenti su un totale di 15 totali.
Non daremmo, infine, un’informazione del tutto corretta e completa, ai nostri tanti iscritti e simpatizzanti, se non dessimo una risposta alle tante richieste di notizie che ci sono pervenute, e quotidianamente ci pervengono, circa le determinazioni che la Cisl Fp vorrà adottare verso quei rappresentanti che, pur eletti nella lista Cisl, hanno disatteso volutamente le indicazioni e la linea politico sindacale della stessa organizzazione.
A tal proposito con assoluta serenità ci sembra opportuno fare una prima considerazione legata alla circostanza, inconfutabile, che essere candidati in una lista, piuttosto che in un’altra, è una variante certamente non indifferente, legata sostanzialmente al diverso numero degli iscritti e simpatizzanti di ciascuna organizzazione, che rappresenta la platea potenziale degli elettori più plausibili, “il candidato ha sicuramente un suo “charme”, ma la sigla sindacale rappresenta un maggiore o minore valore aggiunto; la cisl storicamente rientra nella prima ipotesi, per cui, responsabilmente meriterebbe adeguato rispetto, prima che si sbandieri il risultato personale (d’altra parte la verifica potrebbe effettuarsi con la candidatura in altre liste); la seconda considerazione, obbligatoria, è legata al rispetto delle norme statutarie, regolamentari ed al codice etico, proprie della nostra organizzazione.
Sulla base del rispetto di tale norme, chiunque si rende reo dell’inosservanza delle stesse, sia esso un dirigente o semplice iscritto, incorre nelle procedure previste dallo Statuto, quindi, nel caso di specie, la scrivente organizzazione, ha già avviato le procedure statutarie, presso gli organi nazionali competenti in materia, ed è in attesa di conoscere le determinazioni che gli stessi organismi riterranno adottare e che saranno rese note a tutti gli iscritti appena ne sarà in possesso.
Siamo sicuri, infine, che la storia che ha sempre contraddistinto la Cisl Fp, all’Asp di Catanzaro, non potrà essere intaccata da simili accadimenti (che si commentano da soli), ma la serietà, l’impegno, la competenza ed il senso di appartenenza del gruppo dirigente continuerà con sempre maggiore carica a far crescere ulteriormente il livello di rappresentanza, forte anche del sostegno che la segreteria territoriale e la Cisl in generale non farà mai mancare. Un grande gruppo, quello dei cislini dell’Asp, fatto di grandi donne e uomini di cui tutta l’organizzazione va orgogliosa e verso i quali non saremo mai sufficientemente Grati".
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