“È ormai palese come l’ASP , Regione Calabria e organi competenti, abbiamo mandato al baratro il servizio che sarà garantito fino a Venerdì, del trattamento salva vita degli utenti Emodializzati”. Lo sostengono le associazioni cooperative e aziende che si occupano del settore ambulanza.
“Vano, è stato l’ennesimo sforzo da parte di Associazioni, Cooperative, Aziende operanti nel settore a voler sostenere economicamente le spese per il trasporto degli utenti Emodializzati per altri 10 giorni.
Tutto inizia da una pubblicato stampa effettuato dall’ASP di Catanzaro nella persona del dottor “Ilario Lazzaro “ che , pubblicamente, ha promesso il rimborso dei remunerati spettanti nell’immediatezza.
“Tutte le Associazioni/Cooperative e Aziende, hanno voluto dare credito a tale dichiarazione, che, poi, successivamente, non ha trovato alcun riscontro, evidenziando (ovviamente come alibi) e come voci di corridoio, la mancanza di personale addetto e nuove richieste amministrative (documentazione), mai richiesta negli ultimi 30 anni. È pur vero che tutto progredisce, ma , ahimè, in ambienti dove il protocollo spesso per la mancanza di toner viene riportato a penna (sempre se sei fortunato a trovare l’addetto al protocollo), torna un po’ tutto strano”, si legge nella nota.
Catanzaro, nessun disagio per i dializzati: Lazzaro ha sollecitato il rimborso dei trasporti
“Se a tutto ciò, includiamo la mancata convocazione da parte degli organi competenti (ASP E REGIONE CALABRIA) per la formazione di un tavolo tecnico richiesto dalle Associazionismo /Cooperative/Aziende , in merito all’Istanza di adeguamento economico e amministrativo del servizio di cui trattasi, protocollata a tutti gli organi di competenza , comprendiamo, che non esiste realmente alcuna volontà di salvaguardare tale servizio detto salva vita. Tale occasione, è colta per dissociarsi da finti interessi da personaggi appartenenti al settore politico, non abbiamo mai chiesto alcun appoggio e intervento mediatico , specie oggi , in piena campagna elettorale. Chiediamo scusa a tutti i nostri utenti, esaltando un senso di disagio e vergogna,malgrado , tale situazione non appartenga e sia frutto di nessun operatore socio-assistenziale operante in tale settore , ma, le nostre risorse ormai esaurite, ci hanno imposto tutto ció” concludono .
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