"C'era una volta una città che aveva rispetto per i suoi cittadini. Era una città che coltivava il sentimento della memoria, che riconosceva a suoi concittadini illustri, quelli che nel loro cammino di vita, le avevano consentito di distinguersi e di farsi riconoscere, come comunità civile, nel contesto mondiale, della scienza, delle arti, delle professioni, della cultura. Questa era la città di Catanzaro".
Questo l'incipit del presidente dell'associazione I Quartieri Alfredo Serrao che in un commento riprende la notizia del degrado che deturpa la lapide di Mimmo Rotella (Leggi qui) per rivelare che nemmeno le vie intitolate ai personaggi illustri del capoluogo sembrano avere sorte migliore.
"Se il degrado dell'ultima dimora del maestro Mimmo Rotella nel cimitero monumentale di Catanzaro è l'emblema di come, oggi si intenda la civiltà, ma soprattutto il rispetto che la città, chi l'amministra- prosegue Serrao-, ha per i suoi cittadini per quelli ancora vivi, figuriamoci per quelli defunti, allora mi permetto di offrire a tutti la misura di come, la città di Catanzaro, onora e rispetta un altro figlio illustre, la professoressa Emilia Zinzi, cui ha intitolato a perenne memoria una via cittadina".
"Quella via che oggettivamente sembra una strada interpoderale e già questa la dice lunga sulla lungimiranza e sul rispetto dell'opera di Emilia Zinzi, per chi l'ha fattto, ma soprattutto è una pseudo-via dove il drone non vola o forse dove le rotte di volo non si incrociano".
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