Catanzaro. Dimissioni Sculco, Corsi: "Vanno rispettate. La sua persona non è merce per straccivendoli"

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Antonio Corsi

Le dichiarazioni di Antonio Corsi, consigliere comunale del Gruppo Misto, che ritiene "Sculco la seconda “vittima eccellente” della coppia Abramo-Tallini".

  16 giugno 2021 13:31

"L’assessore Alessio Sculco è la seconda “vittima eccellente” della coppia Abramo-Tallini che vuole piegare un’intera Città ai loro obiettivi regionali". Così Antonio Corsi, consigliere comunale del Gruppo Misto, sulle dimissioni di Alessio Sculco

"Dopo l’amministratore della Catanzaro Servizi, Massimo Feroleto anche Sculco è stato “costretto” alle dimissioni dai due ras locali di Forza Italia. Essendo entrambi professionisti esemplari e autentici galantuomini hanno preferito uscire di scena in punta di piedi, senza alimentare polemiche. Ma la Catanzaro Servizi e il Comune di Catanzaro non sono la casa privata di Abramo e Tallini e di queste decisioni debbono rendere conto all’opinione pubblica.

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Hanno agito male Feroleto e Sculco? Lo dicano. Dimostrino con i fatti e con i documenti che non hanno fatto il loro dovere. Di Feroleto ho già detto. Di Sculco non posso che dire un gran bene perché si è dimostrato un assessore garbato, puntuale e presente. La colpa di Feroleto e Sculco è di essere di ostacolo ai disegni di Abramo e Tallini. Dovevano essere sostituiti per fare posto a “portatori di voti”, quei trasmigratori del voto popolare che da sinistra che per ritrovata ideologia e per prebenda sono tornati a destra! I cittadini giudicheranno un sindaco che invece di pensare al bene della città, sacrifica i migliori elementi pur di diventare assessore regionale.

La città è allo sbando e Forza Italia invece di dare un contributo, pensa solo ad aggiustare le “caselle” per la prossima campagna elettorale. Esempio osceno è il mancato riconoscimento all’Udc a cui è stato negata la visibilità in Giunta, dove ancora siedono gli orfani del Consiglio comunale, ma che ritorna utile per puntellare una maggioranza ormai evaporata sulle scelte del duo Abramo e Tallini e di quella Forza Italia il cui scatto di orgoglio e rinnovamento si ferma all’etichetta.

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Non mi è piaciuta l’ironica provocazione del coordinatore cittadino di Forza Italia, Ivan Cardamone nei confronti di Sculco. Se effettivamente lo considerano degno di fare il sindaco, lo propongano ufficialmente e in maniera seria, dicendo da subito che è il candidato a cui puntano. Diversamente sarà solo una presa in giro che Sculco non merita. Così come non merita di essere messo “in vendita” sulla bancarella politica per stabilire un prezzo ed un gradimento demandato al vocabolario di Marco Polimeni. Questo è scorretto e sospetto perché trasforma il valore umano da rispettare sempre ad una specie di sartoria ormai alle toppe, dove le persone diventano improbabili riparazioni di un abito lasciato nelle mani di straccivendoli politici. Questa è la politica che a noi non piace e che viene ancora declinata da Forza Italia e da questo centrodestra che continua a non piacerci".

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