Catanzaro, "Diritti negati ai medici del Pronto soccorso": il 26 settembre l’udienza sul ricorso della Cisl Medici
Nino Accorinti
24 settembre 2025 08:46
Si terrà il prossimo 26 settembre davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro l’udienza sul ricorso promosso dalla Cisl Medici insieme a medici dipendenti dal Pronto soccorso dell’AOU “Renato Dulbecco”, tutti assistiti dall’Avv. Alessandra Lazzaro, sulla mancata attribuzione della Regione Calabria - e quindi delle Aziende Ospedaliere - delle risorse per l’attività di compilazione dei certificati di infortunio e malattia professionale dell’INAIL. Infatti, la normativa nazionale prevede l'obbligo per i medici che forniscono la prima assistenza a un lavoratore infortunato o affetto da malattia professionale di rilasciare un certificato e inviarlo telematicamente all'Istituto assicuratore.
"Le risorse, 25 milioni all’anno dal 2019 al 2023, trasferite annualmente dall’Istituto Nazionale al Fondo Sanitario Nazionale e da questo ripartite alle Regioni, compresa la Calabria, e riservate ai medici dipendenti per l’attività di compilazione dei certificati, hanno avuto in ambito regionale una differente destinazione, in difformità dalle disposizioni della Legge n. 145 del 2018. A partire dal 2019 e fino al 2022 le risorse per la Calabria ammontano a circa quattro milioni di euro da ripartire per tutte le Aziende Sanitarie, comprese le Aziende Ospedaliere dove le certificazioni sono prevalentemente rilasciate. Malgrado ciò, le risorse relative all’anno 2019 non sono state distribuite mentre quelle relative agli anni 2020/2022 sono state assegnate, senza uno specifico accordo con le OO.SS. e senza rispettare l’Intesa prevista dall’art. 1 della Legge, unicamente alle Aziende Sanitarie Provinciali con una suddivisione per quota capitaria" scrive Nino Accorinti (Cisl Medici Calabria).
.
"Con ciò si sono tralasciate le finalità proprie dell’istituto, discriminando incoerentemente ed in violazione delle previsioni di legge i medici dipendenti dei Pronto Soccorso delle Aziende Ospedaliere di Catanzaro, di Cosenza e del GOM di Reggio Calabria, che non hanno percepito i relativi compensi. Una situazione oltre ogni limite di decenza! Inspiegabile, infatti, appare il comportamento omissivo dell’Ufficio del Commissario Ad Acta per il piano di rientro della Regione Calabria e del Dipartimento Tutela della Salute. Il mancato riconoscimento del disagio lavorativo dei medici che operano nei Pronto Soccorso, costretti a turni massacranti e a lavorare in condizioni drammatiche a causa della carenza di medici, contribuisce a demotivare ulteriormente il relativo personale. Non provvedere ad incentivarli ed a rispettare i loro diritti porterà alla desertificazione della disciplina dell’emergenza-urgenza ed al rischio “assistenza” negli ospedali. Di certo, adire l’autorità giudiziaria per vedere riconosciuto un diritto previsto da leggi e contratti la dice lunga sulla considerazione che la Regione Calabria ha nei confronti di chi ogni giorno si spende per la salute pubblica! Opporsi in giudizio, eccependo la legittimazione della organizzazione, quando le risorse sono state distribuite alle sole ASP senza confronto sindacale in violazione della norma, offende il ruolo sindacale e la professionalità dei medici dei pronto soccorso delle Aziende Ospedaliere".
CISL MEDICI CALABRIA
Il Segretario Regionale
Dott. Nino Accorinti