di ENZO COSENTINO
C’è chi ha semplicemente sorriso, ironicamente, leggendo su questo giornale la storia dei “contentini” che il presidente Occhiuto sarebbe disponibile ad offrire -o votare- se nella sede istituzionale competente si dovesse prospettare l’dea di una facoltà di ingegneria bis all’UMG di Catanzaro.
E ancora: l’Istituzione di una Facoltà di veterinaria. Quasi a voler controbilanciare la seconda Facoltà di medicina portata su un piatto d’argento a Cosenza. La discussione è comunque aperta nel Capoluogo di regione e fa sempre di più sentire la sua vis catanzarese. Domani l’iniziativa voluta dal sindaco Nicola Fiorita con la seduta “aperta” del Consiglio Comunale sui temi scottanti di sanità e università. Una seduta che culminerà in una mozione unanimamente condivisa dai gruppi presenti in Consiglio? Potrebbe anche verificarsi questo “atto di amore” della politica tutta della nostra città. Rifuggendo ovviamente da toni e parole che potrebbero suonare come bieco campanilismo.
Ma far capire anche che la Catanzaro politica non intende restare a guardare strappi e “sorpassi” azzardati. Un consiglio comunale questo in programma che potrebbe anche essere un utile identikit di che pasta sono fatte maggioranza e opposizioni. Per concludere mi approprio (autorizzato) di una riflessione giuntami da una nostra lettrice.
In questo momento storico la trama sociale e politica del contesto in cui viviamo non si identifica assolutamente con quell'architrave atto a sostenere le volte ambite e splendide che la nostra regione potrebbe potenzialmente offrire... il baricentro si è fortemente spostato e la struttura si sta lentamente sgretolando...potremmo restare soffocati in un cumulo di macerie!
Quali correttivi applicare? Mutatis mutandis e impegniamoci nella costruzione attiva del sapere e di quelle logiche di mercato che permettano l'espressione di tante professionalità, arginando un exodus sempre più marcato.
Certo sarà necessario perseguire la strada del dialogo e allontanarsi da posizioni irriducibili...ma queste sono lezioni vecchie come il mondo: lo stesso mito di Antigone docet, altrimenti come Creonte, re di Tebe, saremo protagonisti della nostra miseria!
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