Catanzaro, DomIUS vince la “sua” battaglia: condannato marito e padre violento

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Naomi Zampina e Mariateresa Musacchio
  26 novembre 2021 20:08

di TERESA ALOI

Una prima vittoria processuale arriva proprio nel giorno in cui ci si affanna da più parti a dire no alla violenza sulle donne. Un bel segnale che cristallizza quell'assunto di denunciare perché non si è soli.  Di chiedere aiuto perché non è mai tardi per uscire dal baratro e riprendere in mano la propria vita. 

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La condanna a 4 anni per maltrattamenti in famiglia sentenziata ieri dal Tribunale di Catanzaro è anche la vittoria dell’Associazione DomIUS che ha aiutato la donna a uscire dal baratro del silenzio, con tenacia e nell’ombra, ossia con discrezione, nell’intento di tutelarla, senza alcun clamore mediatico

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Un cammino certo non facile per chi, come  la DomIUS,  ogni giorno si sforza, riuscendoci, di offrire giustizia alle vittime di violenza e maltrattamenti. Sono donne: donna è il presidente Naomi Zampina, donne, gli avvocati Mariateresa Musacchio (co-fondatrice DomIUS e Vice presidente) e Sonia Mirarchi - e sanno bene quanto pesa mettere in mostra debolezze e quelle  sofferenze continue  vissute all’interno delle mura domestiche. 

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"Sono donne che solo apparentemente sono deboli perché dopo aver loro trasmesso  gli strumenti per l’ancoraggio verso la libertà e l’autodeterminazione si riappropriano della consapevolezza del proprio sè e, con coraggio, affrontano la lunga sofferenza della denuncia e gli ostacoli dettati dalla burocrazia e dal complesso sistema dell’assistenza sociale che spesso è carente per mancanza di organico o ancorato a vecchi schemi che finiscono per appesantire la vittima di abusi" spiega l'avvocato  Mariateresa Musacchio.

Nata per tutelare le vittime che subiscono violenza di ogni genere che le rende passive, vulnerabili, deboli, l’Associazione DomIUS cerca a loro di dare la forza ed il coraggio di rialzarsi, di non farle sentire sole, disperse ed impaurite; accompagnando le stesse per tutto il percorso legale: dalla denuncia sino all’interno delle aule di giustizia, prestando non solo assistenza legale, ma stando a loro vicine e se è del caso trovare misure e rimedi che possano essere celeri ed idonei affinché quella forma di abuso possa arrestarsi nell’immediato. Ecco perché DomIUS agisce anche avvalendosi dell’aiuto delle forze dell’ordine e delle strutture pubbliche presenti sul territorio. 

Offrire una tutela legale a queste vittime di violenza per DomIUS vuol dire cercare a loro di offrire giustizia.

"In un giorno come quello della giornata mondiale contro la violenza sulla donna, l’aver ricevuto giustizia è un grido di coraggio per tutte quelle donne che ancora (purtroppo) vivono nel silenzio! E Per noi di DomIUS è stata una gigantesca soddisfazione" sottolinea Naomi Zampina.  

Soddisfazione certo. Per aver aiutato una moglie, una mamma  a infrangere il muro del silenzio. Perché non basta il racconto a una persona fidata che troppo spesso diventa la prima e l'unica esternazione della violenza subita. Serve denunciare e chiedere aiuto a strutture in grado di offrirle. A strutture che ti fanno sentire meno sola.

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