C'è paura e preoccupazione a poche ore dalla riapertura delle scuole. E questo perché ad oggi, dopo 15 giorni, una intera classe elementare del Plesso Gaber dell'Istituto comprensivo Mater Domini non sa se poter rientrare "in tutta sicurezza".
E' la rappresentante di classe e alcuni genitori della classe a spiegare un incubo che sembra non aver fine. Un incubo che nasce da quelle che considerano "falle nel sistema sanitario". Perché di fatto dopo il tampone positivo di una bimba l'Asp non ha ancora effettuato il tampone ai compagni di classe.
"Quando l'11 novembre il sindaco ha chiuso le scuole 'per ridurre le occasioni di contagio e di pari passo garantire il tempo necessario all’ASP per smaltire i tamponi da analizzare e aumentare lo sforzo organizzativo per il tracciamento dei contatti così come spiegò Abramo - ricordano - noi mamme tiriamo un sospiro di sollievo a sapere per un po’ i nostri figli a casa".
Dopo poche ore, tuttavia "una mamma coscienziosa ci avvisa di avere effettuato un tampone privato a seguito di una positività riscontrata in famiglia e di essere risultata a sua volta positiva al covid-19 insieme a sua figlia".
Da qui l’incertezza e l’odissea che ancora oggi, giorno 27 novembre, un' intera classe di 23 bambini sta vivendo perché "ad oggi nessuno ancora ci ha comunicato nulla di ufficiale, abbiamo messo , da buoni cittadini in quarantena fiduciaria i nostri figli; ad oggi, solo 9 bambini hanno effettuato un tampone molecolare privatamente (85€); ad oggi la bambina risulta ancora positiva dopo aver effettuato “tempestivamente” (ben 9 giorni dopo) recandosi personalmente ad effettuare tampone ASP".
Ma soprattutto "ad oggi ci sentiamo dire che giorno 30 novembre i nostri bambini potranno rientrare a scuola non tenendo conto della possibilità che qualche compagno non si sia nel frattempo positivizzato, senza considerare che la bambina rimarrà a casa mentre i suoi compagni torneranno in classe e lei non potrà usufruire della DID poiché è carente la connessione internet, ma questa è un'altra favola".
E allora i genitori si chiedono se "questo significa riaprire le scuole in sicurezza; o non sentirsi soli e abbandonati dalle istituzioni che dovrebbero tutelarci; o ancora prendersi sue settimane per tracciare e alleggerire il lavoro dell'Asp insabbiando i casi emersi durante la chiusura".
Domande che meritano una risposta immediata per la rappresentante di classe e i genitori degli alunni. Rappresentante e mamme che chiedono al sindaco "un regalo di Natale in anticipo: faccia si rientrare i nostri figli a scuola, ma quando si avrà la vera sicurezza".
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