di TERESA ALOI
A vederla nelle immagini che scorrono sembra ancora più bella. Un luogo del cuore Fai che potrebbe diventare un parco artistico culturale. Perché la Torre Cavallara, adagiata su una collina a pochi passi dalla costa ionica catanzarese, da luogo di difesa ora è luogo da difendere. Sono state presentate nella sala concerti di Palazzo De Nobili, a Catanzaro, durante un incontro moderato dal giornalista Nico De Luca, le ipotesi progettuali frutto della collaborazione con l'Università Mediterranea di Reggio Calabria che, con un apposito corso di laurea, ha immaginato di dar vita al sito acquistato dalla Biemme immobiliare rappresentata dall'amministratore Emanuele Bertucci. E, una di queste, quella più accreditata, realizzata da Lucia Foti, Simone Porco, Cristian Minardi e Antonio Minieri, è stata premiata con una targa da Antonio Affidato.
"Un luogo suggestivo, uno dei tanti che la città custodisce e che a volte dimentica di avere - osserva il sindaco Nicola Fiorita -. Un pezzo di città che abbiamo colpevolmente abbandonato". E allora diventa importante e meritevole di attenzione ringraziare il privato "che investe tempo, risorse ed energie per un progetto che ha come destinatario la collettività e non il proprio profitto economico"
Per l'assessore Donatella Monteverdi, "una comunità cresce quando c'è una partecipazione del basso o meglio orizzontale. Un bel segno che ci indica la strada da percorrere".
Ha parlato di "riscoperta del territorio e di co-progettazione, la più grande sfida alla quale siamo chiamati", l'assessore Antonio Borrelli.
Dualità, la parola ricorrente nell'intervento della prorettrice vicaria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria Francesca Fatta: "Dualità nell'approccio a questa torre che deriva da un'amicizia con la famiglia Carratelli ; dualità tra privato e pubblico, dualità di generazioni. Catanzaro deve diventare - l'auspicio il nodo di una rete più importante di altre 98 torri che fanno parte del codice Carratelli".
"Un sistema di torri e castelli che non iene attualizzato e valorizzato - aggiunge Aldo Costa, presidente dell'Accademia della Belle arti di Catanzaro - che bisogna far rivivere perché si scopra la memoria della comunità: il passato per guardare al futuro".
La genesi del progetto è stata percorsa da Emanuele Bertucci, il quale ha ribadito che la Torre Cavallara non sarà toccata e che le ipotesi di progetto saranno a scopo didattico. "Ci si muoverà a 10 metri per lato dalla Torre", ha aggiunto, ricordando che il manufatto è un bene vincolato dalla Sovrintendenza dei beni culturali .
Eppure qualche intervento dovrà essere eseguito sulla Torre per decenni preda di abbandono. Ne è convinto Francesco Cuteri, archeologo, docente all'Accademia delle Belle arti di Roma: "Da sempre luogo di controllo e con lo sguardo lungo verso i pericoli. E oggi dovrà volgere il suo sguardo lungo, verso quei pericoli rappresentati dall'assenza di cultura, inciviltà, rassegnazione". Dovrà rappresentare "un cerotto trasparente che sani la ferita tra la città e il mare".
Un accenno al Piano strutturale per ribadire con forza il no alla cementificazione è arrivato da Franco Cimino, che ha ricordato "l'attenzione e quel sentimento forte di difesa dei marinoti verso la Torre Cavallara".
Torre che, per sua stessa ammissione, non conosceva l'assessore Aldo Casalinuovo, che vede in "questo luogo grande sviluppo turistico".
Testimone silenzioso per anni, ma ora non più, la Torre Cavallara: questo è per il professore dell'Università Mediterranea, Marcello Sestito, che ha ricordato l'incontro con Mimmo Carratelli "che mi diede la possibilità di copiare il codice".
Poi, la consegna della targa da parte di Antonio Affidato ai ragazzi premiati per la loro proposta.
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