Catanzaro. "Etica, sostenibilità e solidarietà", come l'architetto progetta il futuro

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Del Monaco, Riverso, Zizzi, Macrì, Corapi, Aloi
  10 dicembre 2019 16:31

Etica e sostenibilità. Etica e solidarietà. Ma soprattutto l'individuo. Perché è il cittadino  che riveste un ruolo centrale e attivo  nella progettualità urbana.  Ne ha  discusso l'Ordine degli architetti che ieri, nella  Sala delle Culture, a Catanzaro, si è interrogata sul ruolo dell' "Architetto  tra etica, solidarietà e sostenibilità". 

Al tavolo dei relatori  Raffaele Del Monaco, responsabile open innovation di Oltre Open innovation hub, un'azienda di progettazione  e consulenza strategica integrata incentrata sull'innovazione  che accompagna le imprese supportandole nel loro percorso;  il professore architetto Tonino Riverso  e  Giuseppe Antonio Zizzi, già consigliere  nazionale degli architetti.  

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Ancor prima dell'incontro moderato dalla giornalista del "La Nuova Calabria" Teresa Aloi,  i saluti del presidente dell'Ordine, Giuseppe Macrì e il presidente della fondazione  Architetti Catanzaro, Eros Corapi. 

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"L'etica  è la risposta ai comportamenti, nasce con le professioni"  ha sottolineato Macrì. E allora no alla concorrenza sleale, sì alla collaborazione "al fare squadra, allo stare insieme per un obiettivo comune". 

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Sulla stessa linea il presidente della Fondazione, Corapi,  che ha parlato di  deontologia  "una linea ben marcata sulla quale costruire il futuro, nel rispetto di ciò che abbiamo trovato  e di ciò che lasceremo". 

Innovazione sociale , trasformazione digitale e come entrambe abbiano ripercussioni sull'etica, al centro dell'intervento  di Raffaele Del Monaco che, con l'ausilio di alcune slide, ha illustrato come la tecnologi abbia modificato i comportamenti sociali. "Fare impresa significa fare qualcosa di bello per la società" ha sottolineato. E, l'architetto, ha il "senso del bello". 

Di bellezza e di città  fatte di "emozioni, quotidianità,  di giovani che cercano spazi dove trovarsi"  ha parlato il professore Riverso.  Ma anche di  città "uniche e irripetibili" e  di città "frattagliate, come Catanzaro  ad esempio, dove le periferie non dialogano, non condividono spazi". 

"L'architetto oltre che tecnico  è un intellettuale" ha sottolineato l'architetto Zizzi . "Un maestro, un artista". E molto di più. 

Subito dopo, nella Basilica dell'Immacolata,  prima della celebrazione eucaristica officiata da don Francesco Brancaccio, sono stati letti i nomi degli architetti defunti (di cui l'Ordine professionale  ha avuto contezza  per via della cancellazione dagli elenchi) e la preghiera  dell'architetto.

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