"Non è che non ci penso sarebbe un grande onore essere il sindaco della propria città ma i tempi sono prematuri. Pensiamo prima a questa elezione (Regionali, ndr) e comunque non dovrò essere io ad auto-candidarmi, nel senso che la candidatura a sindaco di un capoluogo regionale passa dalla contrattazione sui tavoli nazionali. Sarei presuntuoso se dicessi di avanzare una candidatura. Faccio parte di un partito nazionale e bisogna ragionare in questi termini". Così il consigliere regionale della Lega Filippo Mancuso al termine di un incontro pubblico a Catanzaro. Dunque, nessuna mossa troppo anticipata verso le Comunali del 2022 ma un modo per 'serrare i ranghi' fra i suoi fedelissimi chiamati anzitutto ad appoggiarlo in vista delle più vicine Regionali dove sarà candidato nel partito di Matteo Salvini (e si ripresenta da primo eletto nelle liste leghiste) senza però dimenticare lo sguardo più civico in città, parlando di risultati concreti: "In 18 mesi di legislatura ho portato alla città tra i 4 e i 5 milioni di euro".
All'incontro moderato da Massimo Tigani Sava hanno preso parte i consiglieri comunali Eugenio Riccio, Demetrio Battaglia (dimessosi pochi giorni fa), Giuseppe Pisano (più da outsider), Rosario Mancuso, l'assessore Franco Longo, l'ex di Palazzo De Nobili Carlo Nisticò (un altro avvistato come Franco Galante e Ivano Marino attualmente nello staff del sindaco). Mentre erano assente ma giustificati, per bocca di Mancuso, Luigi Levato e Francesco Scarpino.
FINO A CINQUE GIORNI PRIMA DEL PRIMO CONSIGLIO REGIONALI ERO STATO INDICATO PRESIDENTE- Mancuso ha parlato in maniera franca dicendo che la "Lega è stato l'unico partito che gli ha permesso di candidarsi alle Regionali. Ed è stato il partito che con lealtà ha fatto una lista e mi ha dato questa opportunità. Sono arrivato primo e penso sia doveroso affrontare le prossime elezioni con questo partito. Ci toglieremo grande soddisfazioni". "Non sono andato a battere i pugni per avere altre cariche. Lo dico chiaramente: cinque giorni prima del primo Consiglio regionale ero il presidente del Consiglio indicato dal partito. Poi sono successe altre situazioni ed è tutto proseguito nella normalità".
LO SPIRITO CIVICO DELLE COMUNALI- Poi ha precisato: "Non vedo prioritario il simbolo del partito per l'impegno sul territorio e nella competizione comunale, ovviamente ai fini delle Regionali non avere un partito alle spalle è come non voler fare politica. Ad esempio, chi si candida con liste civiche ha poi difficoltà a ricollocarsi". Dopo avere tracciato questo distinguo ha detto che "si occuperà di formare una o due liste con Franco (Longo, ndr) per concorrere all'elezione del nuovo sindaco. Lo farò se avrò la capacità di farmi eleggere alle prossime Regionali". Sulle comunali si dice sicuro: "Le faremo da protagonisti perché c'è il giusto mix di nuovi candidati e di chi ha già esperienza".
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