Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Girolamo Galluccio già Comandante Polizia Locale Catanzaro indirizzata al sindaco Nicola Fiorita
di GIROLAMO GALLUCCIO*
Egregio Sig. Sindaco
dopo aver visitato più volte i nostri Cimiteri della Città ed aver raccolto le numerose grida soraggiate degli “ultimi “, di chi non ha voce di chi han tagliato braccia e gambe e poi gli han chiesto di camminare, dopo aver letto sulla stampa locale le note accorate di vari soggetti tra cui quelle del Emanuele Cannistrà, di un ex Consigliere Comunale e del Cappellano Cimiteriale , considerato che stiamo perdendo la dimensione sacra della morte , vengo ancora una volta, dopo oltre un mese in cui Le segnalavo la caduta di un albero sul Campo 212 del Cimitero della Città unitamente ad altro , a comunicarLe che la situazione non è che sia cambiata di molto tranne che per il taglio dell’albero avvenuto dopo un mese, che non è stato estirpato completamente poichè è rimasta la base del tronco con la fuoriuscita delle radici e un accumulo di terriccio su una lapide distrutta . Altresì permangono erbacce , gradini di scale rotte, fili di corrente scoperti per le luci votive delle tombe , un Obitorio dove vi sono numerose bare in attesa di sepoltura , un forno crematorio non funzionante , la grave carenza dei loculi , una Chiesa fatiscente che necessiterebbe di improcrastinabile ristrutturazione e tant’altro che solo chi lo frequenta può essere un testimone oculare di quanto detto.
Mi rivolgo a Lei massima espressione del Consiglio Comunale con il rispetto dovuto al Sindaco della Città , perché vede il senso della precarietà e della provvisorietà , inevitabilmente alludono alla decadenza e alla morte ed è massimamente evidente nei Cimiteri . Il Camposanto luogo di meditazione e riflessione lenisce la sofferenza della morte, e nel quale i due mondi, terreno ed ultraterreno, si ricongiungono.
Traspare nel luogo sacro un intreccio incessante di nascita e morte ed in mezzo la caducità dell’esperienza umana. Infatti molte volte non ci accorgiamo del paradosso contenuto nel nome ,perché “Cimitero” è parola che deriva dal greco e vuol dire alla lettera “luogo dei dormienti”, quasi riprendendo una parola di Gesù,davanti alla bimba morta:”Non è morta ,ma dorme! (Mc 5,39)”.
L’incuria crea disagio ai congiunti dei defunti, perché il degrado e la decadenza di questo luogo sono a tratti a forte impatto emotivo. Se la Città dei vivi è impersonale,quella dei morti parla esplicitamente dei loro abitanti.
Il mio è un appello a chi amministra questo Capoluogo , che viene da lontano . Nel corso degli anni per le mie funzioni istituzionali , ero il responsabile della Sezione di Polizia Giudiziaria ,Aliquota P.M., della Procura Repubblica di Catanzaro ,e trovai conforto nelle varie indagini cimiteriali condotte personalmente, della fattiva collaborazione del Sindaco pro-tempore e dell’intera Amministrazione Comunale nella persona del responsabile dei Cimiteri , fatto questo che permise all’Autorità Giudiziaria procedente di ristabilire la legalità ove l’illegalità era diffusa .
Quegli accadimenti al’epoca ebbero risvolti sulla mia persona, dovetti traslare anzitempo, dopo aver pagato alle casse comunali quanto dovuto e perdendo la somma dell’esborso versato per i rimanenti anni, la salma di mia madre dal Cimitero di Catanzaro Lido in altro luogo fuori Provincia, poiché mani ignote ne sfregiarono la lapide e la foto rompendo anche i portafiori,e tutt’ora sono costretto a fare quasi duecento chilometri per portare un fiore ai miei genitori .
Quel dovere istituzionale e quello spirito di cittadino catanzarese che condussero la mia azione , mi impongono oggi quest’accorata sollecitazione alla Sua persona . Non sta a me dirLe quali provvedimenti prendere, Ella è ben consapevole di come fare nel rispetto del Regolamento Cimiteriale e della Convenzione stipulata con la Società che governa i servizi cimiteriali , in ragione di quel comportamento che tutti gli uomini debbono tenere in determinate circostanze di tempo e di luogo per evitare la lesione dei diritti altrui .
Vi è l’urgenza Sig. Sindaco di sollecitare, tutti quei soggetti che sono preposti e curano i servizi cimiteriali che l’ordinamento giuridico pone in capo a loro il dovere di assicurare il rispetto del bene penalmente protetto , altrimenti l’inosservanza dell’obbligo di garantire la protezione del bene determina una situazione giuridica di parificazione al comportamento di colui che lo distrugge. Faccia in modo che la situazione venutasi a creare non offenda quel sentimento individuale e collettivo,che si esplica col quasi-religioso rispetto verso i defunti e le cose mortuarie,sentimento che è considerato quale forza etico-sociale conservatrice e promotrice di civiltà, ed è assunto perciò dallo Stato, come un bene politico da proteggere penalmente.
Soccorra “il popolo dei dormienti”, facendo in modo che il Camposanto non sia il regno dell’assenza della memoria e d’ogni speranza , così ognuno di noi non avrà motivo di ripetere la scritta Dantesca presente sulla porta dell’inferno” lasciate ogni speranza voi ch’entrate”.
* già Comandante Polizia Locale Catanzaro
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