Catanzaro, giovane donna denuncia: "Farmaco per la sclerosi multipla in ritardo. Io, abbandonata"

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Farmacia territoriale
  27 ottobre 2022 15:58

di PAOLO CRISTOFARO

Una giovane donna di 30 anni affetta da sclerosi multipla, residente nella provincia di Catanzaro, da alcuni giorni ha dovuto avviare una battaglia a colpi di mail e di telefonate per ottenere un farmaco importante che le spetta di diritto. A farci sapere della vicenda spiacevole - una delle tante che attanagliano la sanità pubblica calabrese, la stessa interessata, che nella giornata di ieri ha finalmente ricevuto il "Mavenclad", così si chiama il farmaco specifico, ma in ritardo rispetto all'avvio del piano terapeutico previsto. Un ritardo che, probabilmente, a suo dire, si sarebbe prolungato se non avesse scritto a chiunque per ottenere risposte certe, inviando anche una pec al Dipartimento Farmaceutico Regionale.

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La donna, che convive con la sclerosi da circa 15 anni, aveva consegnato il piano terapeutico alla Farmacia Territoriale di Soverato. La cura prevista dal piano sarebbe dovuta iniziare il 25 ottobre, ma il farmaco non arrivava. Solo dopo insistenze telefoniche, pressoché quotidiane, alla paziente è stato risposto che si stava provvedendo alla prenotazione e alle procedure autorizzative per l'arrivo e la consegna del medicinale. La motivazione data dalla Farmacia Territoriale alla giovane, come lei stessa ha riferito, è che i ritardi sarebbero dovuti al Provveditorato Regionale, per intoppi nella formalizzazione e nel rilascio delle autorizzazioni necessarie. "E' difficile mantenersi calmi e mi dispiace dirlo, non c'è organizzazione, sostegno nemmeno dalle associazioni, solo uno stato di abbandono", ci spiega la donna, che ha fatto battaglia telefonica e telematica per ottenere un diritto sacrosanto, quello di curarsi. "Per me oggi il significato di carta dei diritti è solo un sostantivo che determina una realtà esistente solo sul foglio bianco e nulla di più. Ho solo ricevuto risposte pessime", aggiunge.

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"Mi reputo abbastanza intelligente da comprendere che non è semplice gestire le tante richieste farmaceutiche che arrivano, ma al malato dovrebbe poco interessare di spesa pubblica, appalti, scarso personale e quanto altro riferitomi telefonicamente. Com'è possibile un disservizio del genere?", spiega ancora l'interessata. Inoltre la donna è impegnata in ulteriori contenziosi, di natura previdenziale, legate alla situazione di invalidità. Di queste procedure si stanno ora occupando i suoi legali, Ivan Cittadino e Roberto Totino, intenzionati a fare battaglia per far valere i diritti della giovane.

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