di MARCO VALLONE
Sono passati 25 anni dalla costituzione della “Fondazione Città Solidale Onlus”. Il 24 Settembre 1999 si diede vita ufficialmente alla fondazione mediante un atto notarile, come ha avuto modo di ricordare questa mattina Padre Piero Puglisi. Anche se è stato ulteriormente sottolineato che, in realtà, la stessa fondazione opera ufficiosamente sin dal 1993. Dunque si parla di 31 anni di operatività ufficiosa, e di 25 di operatività ufficiale.
Ad ogni modo questa mattina, che segna i 25 anni dalla nascita ufficiale della Fondazione, si è tenuta la X edizione del “Premio Città Solidale”, un vero e proprio punto di riferimento nell'opera di sensibilizzazione di questo importante ente del Terzo Settore. Avvalsosi del patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, l'evento, che ha avuto luogo presso la Sala Tricolore della Prefettura di Catanzaro, ha previsto la consegna di riconoscimenti alle differenti personalità che si sono fatte notare nell'ambito dei settori di intervento della Fondazione. Si sono inoltre premiati i Comuni, rappresentati da sindaci o assessori, che collaborano da molto tempo con la Fondazione.
Una rappresentante ha portato, all'avvio dei lavori, i saluti del Prefetto. Sono poi stati presenti all'evento, oltre a Padre Piero Puglisi, anche Mons. Claudio Maniago, Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio Regionale, e Filippo Pietropaolo, Vicepresidente della Giunta Regionale. Il sottosegretario al Ministero dell'Interno, Wanda Ferro, ha inoltre tenuto a portare i propri saluti in collegamento da remoto. La moderazione dell'appuntamento è stata affidata al giornalista Rai Antonio Liotta, che ha avuto l'onere di presentare le persone cui è stato attribuito l'importante riconoscimento. Precedentemente alla premiazione, Ezio Aceti ha tenuto una coinvolgente relazione d'apertura, che ha avuto come oggetto “La bellezza delle relazioni”.
Prima premiata è stata Chiara Tommasini, in rappresentanza del CSV (Centri di Servizio per il Volontariato) Nazionale. “E' veramente un onore essere qua – ha dichiarato -, anche a nome di tutti i centri di servizio per il volontariato in Italia che io, in questo particolare momento, rappresento. Che cosa facciamo? Siamo degli enti nati più o meno 30 anni fa, 49 enti sparsi in tutto il territorio nazionale, con un compito molto particolare: supportare, sostenere, formare, aiutare i volontari, tutte le persone che aspirano ad esserlo, e cercare di risolvere i problemi, piccoli e grandi, burocratici, giuridici, legali, organizzativi e fiscali degli enti del Terzo Settore e delle loro attività. Il nostro compito principale quindi è quello di tessere relazioni, reti, mettendo connessione tra le persone, gli enti, le imprese, i comuni, gli enti locali, le istituzioni”.
E' seguita la premiazione di Luciano Squillaci, in rappresentanza del Forum Nazionale del Terzo Settore, cui è stato attribuito il riconoscimento per l'opera di valorizzazione delle esperienze dei vari territori. “Il nostro obiettivo è quello di costruire cambiamento sul territorio, e la vera dimensione importante che dobbiamo ricoprire è quella politica, cioè quella del cambiamento nel territorio. Oggi essere qui è per me un momento particolarmente emozionante – ha affermato Squillaci -, sono alla fine dei miei 4 anni di rappresentanza di questo mondo, anni straordinari di arricchimento. E finisco questo periodo avendo l'occasione di fare gli auguri alla Fondazione Città Solidale, che è una delle esperienze più belle e più importanti di Terzo Settore di questa terra”.
Il terzo riconoscimento, per il Settore Minori, è andato a Piera Levi Montalcini, che, con l'associazione intitolata alla zia Rita Levi Montalcini, si occupa di combattere la dispersione scolastica e di offrire opportunità lavorative ai giovani. “Grazie per questo premio, che riconosce un lavoro che è cominciato tanti anni fa, sin dal '92 – ha detto Piera Levi Montalcini -. E' un lavoro in cui l'orientamento è rivolto ai ragazzi normali. Ci vogliamo rivolgere a quei ragazzini di cui nessuno si occupa perché sono troppo avanti. Ci occupiamo dei disagiati e di quelli che sono molto bravi, ma la fascia intermedia normalmente viene trascurata. E invece anche loro hanno bisogno di tanto sostegno, di essere aiutati a superare le loro incertezze, a trovare se stessi, e a sperare in un futuro. Un futuro con un lavoro che a loro piaccia, esattamente come è piaciuto il lavoro che zia Rita ha fatto nella ricerca”.
Il successivo premio, relativo al Settore Immigrazione, è stato attribuito ad Alessandra Sciurba ed all'opera di sensibilizzazione compiuta attraverso la Clinica legale Migrazioni e Diritti di Palermo. “Oggi sento di rappresentare non soltanto me stessa e la Clinica legale che si trova all'università, ma anche un percorso collettivo. Un percorso di chi da tanti anni, dal basso – ha dichiarato Sciurba -, cerca di combattere queste anche superflue forme di criminalizzazione, e a volte di vera e propria repressione, per ridare priorità ai diritti e alla dignità delle persone. Di tutte le persone, perché pensare anche ai nostri diritti e alla nostra dignità significa partire dai diritti più calpestati. Così sono i diritti delle persone in migrazione, considerate come un capro espiatorio troppo semplice da utilizzare per il potere. Potere che, invece, non affronta i problemi reali della nostra società. Lo hanno utilizzato tutti questo capro espiatorio: sinistre, destre, con toni diversi, in modi più o meno terribili. Oggi certamente assistiamo a qualcosa che è un po' l'extrema ratio di un percorso brutto che si è avviato da anni proprio, e di messa tra parentesi del diritto internazionale e della nostra Costituzione. Lo dico da attivista e da giurista”.
Il quinto premio è stato ritirato da Greta Brullo, in rappresentanza dell'Associazione “Insuperabili”. Il riconoscimento è stato attribuito per aver reso il calcio uno strumento di inclusione e crescita per le persone con disabilità. “Grazie mille a Città Solidale per l'opportunità di poter essere qua e raccontare 'Insuperabili' davanti a tantissima gente, condividendo il palco con tantissime realtà che, come noi, si occupano di Terzo Settore. Sono Greta Brullo, sono una psicologa, e lavoro con 'Insuperabili' da 5 anni. Oggi mi trovo qui a Catanzaro perché è da due anni che ricopro il ruolo di supervisore nazionale. Parlo di supervisione nazionale perché 'Insuperabili' è nata a Torino, 12 anni fa, e ad oggi si distribuisce in 20 città italiane contando circa 800 atleti e 250 colleghi, che, in maniera interdisciplinare, siamo suddivisi in figure tecnico sportive, psicologi ed educatori. Siamo un club di calcio per persone con disabilità: quindi per ragazzi e ragazze che possono avere qualsiasi tipo di disabilità. Siamo infatti aperti a quelle che sono le disabilità intellettive, disabilità emotive, sociali, sensoriali e motorie”.
E' seguito ancora il riconoscimento per 'Libera Catanzaro', rappresentata da Elvira Iaccino, che ha ricevuto il premio per il lavoro che l'associazione svolge per la tutela dei diritti delle persone. “Grazie a Città Solidale. Ricevo questo premio, ma ovviamente lo condividerò con tutta la rete di Libera – ha affermato Elvira Iaccino -. La nostra è un'associazione praticamente quasi coetanea di Città Solidale. Anche noi abbiamo quasi 30 anni, e l'associazione nasce come lotta alla criminalità organizzata. Infatti il nome, 'Libera', è un riferimento alle mafie. Partendo dalla memoria, e pensando a una lotta alla criminalità organizzata. Gli anni sono passati, ne sono passati tanti, e anche noi, partendo dalla memoria delle vittime innocenti di mafia, siamo arrivati a capire che per combattere la criminalità organizzata non basta solo la repressione. Occorre il noi, il noi di 'Libera', di 'Città Solidale', e di tutte le persone e associazioni che sono state premiate. Perché la vera battaglia sono i bisogni delle persone: se riusciamo ad intercettare i bisogni delle persone, e a dargli i diritti, queste persone eviteranno di andare a cercare privilegi e prebende da altre parti”.
Infine il premio per il Settore Antiviolenza è andato a Filomena Lamberti, accompagnata dall'Associazione Spaziodonna-Linearosa Salerno, per la sua testimonianza di vita e di coraggio. “Sono stata la prima donna sfregiata con l'acido in Italia. Però, come si sual dire, non tutti i mali vengono per nuocere perché io, da questa azione fatta dal mio ex marito, sono rinata. Perché ho riacquistato la libertà: ciò che nessun uomo può togliere a una donna. E di questa mia nuova identità ne faccio una missione, nel senso che è dal 2014 che giro per l'Italia per dare la mia testimonianza in favore delle altre donne. Vado molto nelle scuole perché si deve fare prevenzione. Prevenire prima che ciò accada”.
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