Catanzaro, Graziosi presenta lo spettacolo di domani al Comunale: "Sarà divertente"

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Riccardo Graziosi

L'intervista all'attore e doppiatore italiano Riccardo Graziosi

  26 ottobre 2022 13:16

di FILIPPO COPPOLETTA

Il Bene è giusto, ma noioso, il Male è sbagliato, ma ha una sua attrattiva. Il Dottor Faust, dopo una vita trascorsa tra studi e alchimia, trova nel Male la tentazione dell’eterna giovinezza. È il "Doctor Faust e la ricerca dell’eterna giovinezza" di Stefano Reali che sbarcherà domani sera al Teatro Comunale di Catanzaro per l'inaugurazione della stagione. La commedia, inserita nel ricco cartellone di Ama Calabria, trasporterà il pubblico in un lungo viaggio tra passato, presente e futuro con un tormentato Faust alla continua ricerca del giusto equilibrio tra amore, bene e male. 

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Prestigioso il cast che tra gli attori vedrà in scena Giampiero Ingrassia e Emy Bergamo insieme all'attore e doppiatore italiano Riccardo Graziosi. In vista dello spettacolo di domani, abbiamo raggiunto proprio Graziosi per scoprire qualcosa in più sull'opera teatrale e musicale. 

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Riccardo, domani sarà a Catanzaro tra i protagonisti dello spettacolo di Ingrassia. Vuole presentarci in anteprima quest’opera?
«È un viaggio alla ricerca della giovinezza, di quella che è la verità, la ricerca non di un’etica ma di un’estetica come avviene nella società contemporanea. Uno spettacolo scorrevole che diventa anche un musical grazie alle arie interpretate da Giampiero e Emy. Sarà molto divertente».

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Lei avrà un ruolo primario in quest'opera…
«Io sarà il fedele servitore di Faust, Wagner, amante della musica ma non così dotato, con l’incursione dell’Arcangelo del bene che cercherà di salvare Faust nella discesa agli inferi”».

Cosa le ha lasciato questo ruolo?
«Ciò che maggiormente mi ha colpito è stata proprio la presenza dell’Arcangelo, descritto da Stefano in chiave non classica. Un angelo spaesato che con l’uso del dialetto si avvicina di più alle persone comuni, un angelo che vive tra di noi. Mi sono tanto divertito in questo ruolo». 

Come spesso accade, i più grandi attori cinematografici sono passati prima dal teatro e lei è tra questi. Meglio il sipario o la macchina da presa?
«Non trovo una grande differenza in quanto la base è la stessa, cambia l’intensità con cui reciti. Al teatro, per sua natura, devi amplificare maggiormente la tua recitazione e poi vi è un impatto diretto con il pubblico, mentre al cinema bisogna avere un tipo di recitazione più morbida, fluida, delicata con un ritorno, da parte del pubblico, solo in un momento successivo. La base però resta comunque quella: trasmettere un’emozione». 

Il prossimo 27 ottobre uscirà nelle sale “Amici per la pelle” il film di Pierluigi Di Lallo che, in un cast stellare, annovera anche la sua presenza. Oggi però l’attitudine pare proiettare maggiormente la gente a preferire un abbonamento ad una piattaforma di streaming piuttosto che recarsi al cinema. Come valuta questo fenomeno?
«A mio parere è un discorso di abitudine, di pigrizia. L’uomo per sua natura molte volte è pigro e preferisce magari la comodità di gustare un film comodamente a casa invece che doversi spostare per raggiungere la sala più vicina. A questo ha poi contribuito il periodo di lockdown. Devo però dire che, piano piano, con un po’ di fatica, si sta tornando alla normalità. Le sale stanno tornando a riempirsi ed anche il teatro resiste. In quest’ultimo caso non si può derogare: a teatro trovi gli attori in carne e ossa, condividi risate, profumi, senti tutto. Sono positivo e quindi convinto che riusciremo presto a ritrovare questa dimensione di comunità». 

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