Catanzaro, il Comitato per il recupero della Stazione di Sala si dice "basito per gli annunci farlocchi"

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La stazione di Catanzaro Sala
  17 dicembre 2023 19:59

Il Comitato per il recupero della Stazione di Sala basito per gli annunci farlocchi

 

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Anche in questi giorni un annuncio, addirittura nella Sede catanzarese di Unindustria Calabria, di importanti investimenti nella nostra regione, precisamente in quel di Vibo Valentia e Corigliano-Rossano. E sì, perché anche pochi giorni fa abbiamo assistito con stupore, meraviglia e rabbia al plauso che la stessa Associazione degli Industriali e delle Imprese calabresi ha rivolto al Gruppo FS in occasione della comunicazione di investimenti per “ben” 13,4 miliardi. In questo contesto, se da una parte appaiono comprensibili, ma non giustificabili, alcuni interventi della politica che, in chiave propagandistica ed elettorale, esaltano a dismisura l’operato dei propri partiti, amplificando di conseguenza i propri meriti e i benefici in favore delle popolazioni calabresi, altrettanto non appare congrua e giustificabile la posizione del dr. Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabria, che avrebbe dimenticato di rappresentare tutta la Calabria e non solo una parte di essa".

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Lo scrive il Comitato per il recupero della Stazione di Sala

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"Se si leggono attentamente i diversi comunicati, si nota che ricorrono spesso e ripetutamente i nomi delle città di Cosenza e di Reggio Calabria e mai compare quello della nostra Catanzaro, nemmeno per indicare la provincia di appartenenza. Catanzaro è fuori da ogni programma di investimenti per infrastrutture ferroviarie sia presente che futuro. Eppure ci saremmo aspettati che il dr. Ferrara, che dovrebbe ben conoscere lo stato di sofferenza e il degrado infrastrutturale ferroviario della nostra città, perché il Comitato ha provveduto ad informarlo, in altra epoca, con l’inoltro di specifiche relazione e immagini, avrebbe assunto una posizione netta e contraria a quanto reso pubblico dal Gruppo FS, considerata la situazione penosa e da terzo mondo che vive il capoluogo di regione in ambito ferroviario, alla quale si può porre rimedio solamente dotando Catanzaro di una stazione ferroviaria degna di tale nome con il recupero di quella dismessa di Catanzaro Sala e con il collegamento, mediante una tratta veloce e diretta, all’aeroporto. Avremmo gradito meno enfasi soprattutto se si pensa agli investimenti già programmati, tolti e poi rimessi per velocizzare una vecchia linea (Lido-Lamezia) che, seppure rimodernata, resterà tale con un risibile guadagno del tempo di percorrenza perché passante sempre per Nicastro e Sambiase, mantenendo lo storico ingresso nella stazione centrale di Lamezia da nord tramite l’attuale tracciato a gomito di circa 5 km"

"Nessuno ha poi rilevato che anche gli investimenti destinati all’elettrificazione di questa tratta (per ora circa 188 milioni) non saranno risolutivi tenuto presente che non è la tipologia di trazione che fa andare un treno più veloce ma è il tracciato. Inoltre, da un’analisi attenta e approfondita dei lavori inseriti nelle infrastrutture ferroviarie della Calabria, risultano alcune incongruenze per scelte che una mente umana non sa spiegare. Si destina una somma ingente per portare l’alta velocità in Calabria facendola passare necessariamente da Cosenza allungandone il percorso, come fatto per  l’autostrada negli anni ’60 del secolo scorso quando l’allora ministro cosentino dei LL.PP. spostò il tracciato dell’autostrada facendolo passare da Cosenza, e non più da Crotone come da progetto, spendendo, a costi dell’epoca, 3 miliardi di lire/km, a cui si aggiunge, oggi, la spesa di 1,4 miliardi di euro, per realizzare nella trasversale tra due mari Sibari-Paola lunga circa 100 km, una galleria (“Santomarco”) lunga 17 km, trascurando che sarebbe stato più conveniente e remunerativo prevedere il passaggio Jonio-Tirreno nel punto più stretto d’Italia e della Calabria (tra Catanzaro Lido e Lamezia), con una spesa molto più contenuta, in virtù di un tracciato pianeggiante e privo di gallerie".

"Appare incongruente, inoltre, la decisione di acquistare nuovi treni alimentati con biocarburante HVO con sistemi ibridi da utilizzare lungo la dorsale jonica quando questa dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere elettrificata; e tutto lascia supporre che questa apparentemente incomprensibile decisione possa, invece, nascondere la decisione di procrastinare alle “calende greche” i lavori dell’elettrificazione e, pertanto, anche quelli per l’eliminazione dei passaggi a livello, uno dei quali ha purtroppo registrato di recente la morte della capotreno Pansini. Ci saremmo, quindi, aspettati da parte di chi avrebbe dovuto rappresentare agli organi competenti tali anomalie, una presa di posizione meno entusiasta e più realistica, una posizione critica che supportasse la necessità di portare i benefici derivanti da servizi ferroviari efficienti nelle zone più disastrate del territorio, spalmando i molti miliardi (23? 36?) da spendere per l’AV, su tutta la Calabria (ripetiamo su TUTTA) e non per i soliti pochi intimi. Siamo certi che i calabresi tutti non si lasceranno incantare dall’annuncio della costruzione del Ponte di Messina, opera per noi inutile e dispendiosa soprattutto se confrontata ai benefici delle due città consorelle e se pensata quale collegamento fra due realtà che esprimono il NULLA infrastrutturale".

"Prendiamo atto, quindi, che la città di Catanzaro è destinata ormai ad essere completamente isolata e defraudata di quello che un tempo aveva, senza l’aiuto delle istituzioni locali che dovrebbero avere il compito di portare all’attenzione governativa le difficoltà e le necessità trasportistiche dando un aiuto concreto per risollevare le sorti di una città abbandonata e senza futuro".

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