Catanzaro. Il Festival d'Autunno diventa rock con Ezio Guaitamacchi: "Racconto le ultime ore di Lennon, Bowie, Mercury e Cohen"

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images Catanzaro. Il Festival d'Autunno diventa rock con Ezio Guaitamacchi: "Racconto le ultime ore di Lennon, Bowie, Mercury e Cohen"
Ezio Guaitamacchi
  19 settembre 2021 07:18

di CLAUDIA FISCILETTI

Torna al Festival d'Autunno il critico musicale Ezio Guaitamacchi, dopo quel settembre 2019 in cui, per la rassegna che ha alla direzione artistica Tonia Santacroce, ha messo in scena uno spettacolo incentrato sul più grande festival di tutti i tempi: Woodstock. Questa sera, Chiostro del San Giovanni, a Catanzaro, Guaitamacchi torna con un doppio appuntamento adatto al tema scelto per la giornata, "Rock files". Il primo sarà la masterclass, alle 18, e il secondo sarà alle 21 per lo spettacolo dal titolo "John Lennon e gli altri. Concerto e storie di amore, morte e rock'n'roll", accompagnato dalla squadra già rivelatasi vincente nel 2019: Brunella Boschetti e Andrea Mirò. Special guest della serata Cristiano Godano, musicista e frontman dei Marlene Kuntz. La musica rock al centro della giornata di oggi, che raggiungerà il culmine con lo show multimediale di questa sera, fatto di narrazioni e musiche che raccontano star leggendarie quali David Bowie, Leonard Cohen, John Lennon e Freddie Mercury, il tutto con un approfondimento sulle loro relazioni umane e artistiche. "Questo spettacolo è tratto dal mio ultimo libro 'Amore, morte e rock'n'roll (edito da Hoepli ndr)", spiega Guaitamacchi nell'intervista per La Nuova Calabria"E sono molto orgoglioso, sia del libro che dello spettacolo".

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Nello spettacolo di stasera ci sono punti di somiglianza con "Woodstock 50"?

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"La tipologia è simile, nel senso che sono racconti, suoni e visioni, come avevo fatto per lo spettacolo su Woodstock e tanti altri spettacoli che faccio io. E' un pò il mio stile narrativo, è il mio modo di mettere in scena storie di grandi personaggi della musica o di grandi momenti della musica. Questo è tratto dal mio ultimo libro, che racconta le ultime ore di 50 rockstar, ultime ore che ogni tanto sono state avvolte da misteri, da strane teorie, morti talvolta drammatiche e talvolta semplicemente romantiche o addirittura artistiche. Sono comunque vicende in cui l'amore gioca un ruolo importante, sia quando c'è o anche quando, paradossalmente, è assente e quindi crea un momento per cui questa situazione è una concausa della morte stessa. Tra i personaggi famosi di cui parlo, alcuni ci hanno lasciati tanti anni fa, altri ci hanno lasciato più recentemente".

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Tra le tante persone, anche rockstar, che ci ha portato via questo 2021, la morte più recente è quella di Charlie Watts, batterista dei Rolling Stones.

"Questa, purtroppo, è l'ultima tragedia. Nel suo caso, parliamo di una persona che aveva 80 anni e quindi si ha una percezione diversa che, dal punto di vista umano, si sa che l'essere umano non è eterno e quindi prima o poi è una cosa che tocca tutti; dal punto di vista intellettuale, culturale e artistico perdere dei personaggi del genere è quasi come perdere un artista che ha fatto un'epoca e ti rendi conto che quell'epoca lì non c'è più, e quindi realizzi che ci stiamo perdendo pezzi di storia. Io dico sempre che questi grandi personaggi, che molte volte hanno vissuto vite straordinarie e in alcuni casi hanno avuto anche morti straordinarie, cioè fuori dall'ordinario, se in quel momento preciso del trapasso da semidei diventano esseri umani e, pochi istanti dopo, ritornano in un'aurea di immortalità è grazie alle loro opere".

Parlando del personaggio che dà il titolo allo spettacolo di stasera, John Lennon, dietro la sua morte ci sono tante speculazioni e la sua relazione con Yoko Ono spesso è stata fonte di polemiche.

"La storia di John e Yoko è, forse, la più emblematica della liaison amore e morte. Spesso si è creata polemica sul fatto che sia stata colpa di Yoko Ono se i Beatles si sono sciolti, ma si dimentica che, se John Lennon è diventato quello che è diventato come essere umano, come artista, come opinion leader è merito anche di Yoko Ono. Nel capitolo del mio libro dedicato alla morte di John, lo racconto attraverso gli occhi e la bocca di Yoko, una donna che quell'8 dicembre del 1980 (giorno in cui Lennon fu assassinato ndr) era in studio col marito e John la porta in una stanzina di questo studio newyorkese e pronuncia delle frasi che, per dirla con le parole di Yoko: 'sono le più belle cose che una donna di mezza età può sentirsi dire dal suo uomo'. Un'ora dopo lei è all'ingresso della loro abitazione newyorkese con, tra le braccia, il marito morente e, se 41 anni dopo la figura di John Lennon è ancora viva nella memoria di tutti, con la sua musica e le sue canzoni, è anche grande merito di Yoko Ono perché non tutti le vedove o i vedovi del rock hanno fatto poi un'azione di valorizzazione artistica e culturale del patrimonio del proprio caro".

Squadra che vince non si cambia: come con "Woodstock 50" anche questa sera sarà accompagnato da Andrea Mirò e Brunella Boschetti. La novità è lo special guest Cristiano Godano.

"Cristiano Godano cerca di districarsi tra i Marlene Kuntz, il suo tour in acustico per il suo album di debutto solista e poi, appunto, il nostro spettacolo. Andrea Mirò è una delle più brave musiciste che io abbia mai avuto al mio fianco, colei che poi arrangia, mette a posto, aggiunge idee, fa quadrare il tutto, e poi è bravissima anche nell'interpretazione. Nello spettacolo di stasera avrà anche un piccolo ruolo da narratrice che fa benissimo, siccome da qualche tempo fa anche spettacoli teatrali". 

Oltre al tema giornaliero di oggi "Rock Files", il tema generale di tutto il Festival d'Autunno è "ContaminAzioni". La musica rock quanto è stata contaminata e quanto ha contaminato nella storia?

"La musica rock nasce già come contaminazione, è l'unione tra la musica degli afroamericani e la musica dei bianchi nord americani, quindi si basa sui due filoni del blues e del soul. Una musica che nasce da una contaminazione non può che essersi stata poi a sua volta influenzata, evoluta e maturata attraverso tante contaminazioni. Una cosa che nasce già spuria e che è progredita proprio grazie alle contaminazioni".

Tra queste storie d'amore, si potrebbero adattare anche le storie d'amore degli artisti italiani? Ad esempio Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi.

"Assolutamente si. Ci sono tante vincende analoghe che riguardano l'Italia, anche se me ne sono tenuto alla larga, perché non ho voluto confondere le cose. Non escludo, in futuro, di poter fare qualcosa del genere su storie che riguardano artisti italiani perché ce ne sono di bellissime. Oltre De Andrè e Ghezzi ce ne sono altre, come Rino Gaetano, Pino Daniele, Lucio Dalla o Giorgio Gaber. Magari, per l'Italia, non ci sono storie particolarmente violente o drammatiche e misteriose a parte il caso di Luigi Tenco. Ma impostarle in chiave narrativa sarebbe bello, raccontare le loro ultime ore che non necessariamente devono andare a scoprire il mistero o il retroscena scabroso, semplicemente sono particolari che fanno scoprire un altro lato della vicenda. Io scrivo e racconto storie, e le storie sono belle quando qualcuno le ascolta e poi se le ricorda, questo è un pò il mio obiettivo narrativo. Io non le invento, le racconto, sono un saggista non un romanziere, cerco di rendere più piacevole l'ascolto o la lettura attenendomi sempre ai fatti". 

 

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