Catanzaro, il Gutenberg ospita Franco Cardini con "La deriva dell'Occidente"

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  24 maggio 2024 21:43

di MARCO VALLONE

“Conosciamo Trump e Biden, ma non la faccia di chi contratta con loro, e di chi indica loro quale
sia la strada da percorrere. E Soros e i partecipanti al forum di Davos non si riconoscono in faccia,
benché siano mille Biden e mille Trump messi insieme”. Questo uno dei passaggi più incisivi
dell'intervento dello storico Franco Cardini dinnanzi alla platea degli studenti questa mattina, in un incontro svoltosi all' Auditorium Casalinuovo nell'ambito del progetto Gutenberg. Il professore di storia, noto al grande pubblico per diverse apparizioni televisive nazionali, oltre che per la sua grandissima esperienza nell'ambito di studio di cui si occupa sin dagli anni '60, ha discusso del suo saggio intitolato “La deriva dell'Occidente”.

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E' stato accolto alla “Fiera del libro, della multimedialità e della musica”, quella del
Gutenberg appunto, giunta quest'anno alla sua ventunesima edizione con tema portante quello delle “Paure/Speranze”. Complice la curiosità degli studenti del Liceo Classico Galluppi, Franco Cardini ha avuto modo di interagire con i giovani, capaci di compiere domande in grado di stimolare la verve dialettica del noto studioso. Prima dell'incontro, Cardini ha dichiarato come scopo dell'evento sia quello “di far capire come si è creata, in poche decine di minuti, la situazione presente”. Il rischio di una nuova guerra mondiale, presente attualmente secondo lo storico, fa sì che , “per il mestiere che faccio, che è quello del professore di storia, questo sia un periodo bellissimo, assolutamente molto interessante, e credo che sia al livello del disfacimento dell'impero d'Occidente, della vigilia della scoperta dell'America, ed è dunque un periodo di cui bisogna approfittare. Purtroppo forse hanno ragione i cinesi, in quanto un proverbio cinese dice 'Prega sempre Dio che non ti faccia vivere un momento interessante'. E qui stiamo proprio vivendo un momento interessante. Siamo dei privilegiati, ma è un privilegio pesante, e oggi cercherò di spiegarlo meglio”.

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Interrogato ulteriormente su un tema importante del suo saggio, vale a dire l'eventuale necessità di un'alleanza europea, sotto il profilo geopolitico, non per forza con gli Stati Uniti ma anche guardando verso Oriente, Cardini ha rilevato come “l'Europa tradisca le sue posizioni, il suo patrimonio geostorico e geoculturale, alleandosi con chiunque, soprattutto contraendo alleanze da una posizione subalterna. Noi abbiamo contratto da ormai molti decenni un'alleanza in perdita, con un Paese che è per sua natura un Paese egemone, che vuol continuare ad esserlo, anche se in questo momento la crisi che sta attraversando non gli consente più di essere egemone. Gli consente di cercare rapporti con altre potenze, che sono emergenti”. Lo studioso continua nel suo pensiero, indicando come “il presidente Obama, che è stato senza dubbio uno dei peggiori presidenti degli Stati Uniti d'America, ma che aveva buone intenzioni, in modo intelligente ha capito fin dall'inizio che ormai il tempo della monoegemonia degli Stati Uniti era finito, era un momento cominciato nella prima guerra mondiale, e ormai questo momento era trascorso. Ma il Presidente Obama è l'uomo che, dopo aver avuto il premio Nobel sul credito (perché non aveva fatto nulla per avere il premio Nobel per la pace), quando è asceso al potere ha promesso solennemente, e lui è un buon cristiano e quindi i giuramenti li fa seriamente, di chiudere quella vergogna di tutto il genere umano che è il carcere di Guantanamo, una violazione di tutti i diritti umani e divini, un sequestro di persone totalmente innocenti che da decenni stanno chiusi in un fazzoletto di territorio cubano, che però è ad est territoriale ( quindi non sono nemmeno a Cuba). Obama ha promesso solennemente, all'inizio del suo mandato, di chiudere il carcere di Guantanamo. Non è riuscito nemmeno a far questo: questo è un Presidente che ha agito nel modo peggiore ma che aveva le intenzioni migliori del mondo. Come dice il proverbio: 'l'inferno è lastricato di buone intenzioni' “.

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Il presidente dell'Associazione Gutenberg, Armando Vitale, ha espresso la sua soddisfazione per la presenza, quest'oggi, di “un ospite illustre, uno storico, che ha una visione di lunga durata, e
discutiamo di Oriente ed Occidente, discutiamo di deriva dell'Occidente, andiamo oltre i luoghi comuni, cerchiamo di comprendere che cosa sta accadendo nel mondo contemporaneo e bisogna,
grazie alla storia, rompere con tutti i pregiudizi. Il mondo di domani non può essere fondato sugli
unilateralismi. Deve essere fondato piuttosto sulla comprensione reciproca, sui rapporti fecondi tra
Stati e popoli, e deve essere multilaterale: questa è l'unica via d'uscita. Il multilateralismo non può
rimanere una teorica parola d'ordine, ma deve essere una pratica degli organismi internazionali a
cominciare dall'Onu che deve perseguire questi obiettivi. E' una pratica che seguono gli Stati di tutti
i continenti che vogliono vivere la loro vita istituzionale all'altezza di questo nuovo tempo difficile”.
Relativamente in generale al modo invece n cui si sta svolgendo la Fiera del libro “Gutenberg”,
Armando Vitale ha sottolineato come vi sia in questo evento “la passione di sempre, la grande
intelligenza dei ragazzi e la voglia di discutere di libri già letti, e c'è una passione collettiva che
contraddistingue questo progetto. La XXI edizione è un bel traguardo, segno che l'intenzione era
giusta e che la collettività della scuola Liceo Galluppi, ma anche degli altri istituti, attorno a questo
progetto si muove e si mobilita con perspicacia, con passione, con l'intelligenza degli obiettivi che
ci poniamo, vale a dire quelli di dare intanto ai ragazzi strumenti di riflessione che vadano oltre i
tradizionali programmi scolastici e l'obiettivo di mettere in grado i nostri giovani di leggere questo
tempo complesso nel quale viviamo”.

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