Catanzaro. Il Liceo classico Galluppi parla di legalità con l'avvocato Umberto Ambrosoli

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  07 aprile 2021 14:52

di CLAUDIA FISCILETTI

Tra pandemia e lezioni a distanza, il Liceo classico Galluppi di Catanzaro non dimentica l’importanza dell’educazione alla legalità e, questa mattina, ha promosso l’incontro online tra gli studenti e l’avvocato Umberto Ambrosoli, nell’ambito del settore PCTO – Legalità e mondo delle professioni.

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L’evento, voluto fortemente dalla dirigente scolastica del liceo Elena De Filippis, organizzato dai responsabili del settore PCTO, professore Gianluca Scalise e professoressa Pompea Zampetti, si è svolto nel ricordo dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, ucciso 42 anni fa da un sicario americano ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona su cui stava indagando.

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Una storia, quella di Ambrosoli, raccontata direttamente dal figlio in occasione dell'iniziativa online che, tra studenti e docenti virtualmente presenti, ha superato i 200 partecipanti; un segno che la legalità é ancora argomento di interesse, soprattutto per i più giovani. Tra gli interventi anche quello del tutor esterno del settore PCTO, l'avvocato Gian Paolo Stanizzi che ribadisce come la figura professionale di Giorgio Ambrosoli sia fonte di ammirazione: "Per me, che faccio questa professione e mi ispiro ad Ambrosoli nella mia quotidiniatà, è importante portare avanti la sua figura professionale, soprattutto adesso che stiamo assistendo ad un continuo degrado etico all'interno dei nostri palazzi di giustizia". E, ancora, l'avvocato Stanizzi si rifà la suo vissuto personale: "Sono convinto che un uomo di legge come me non può percorrere le aulee dei tribunali senza ricordare i valori di cui è stato testimone Ambrosoli".

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Gli studenti collegati, poi, hanno potuto esprimere riflessioni e porre domande all'avvocato Umberto Ambrosoli che si è fatto "portatore di una testimonianza di vita autentica". L'avvocato, figlio di Giorgio Ambrosoli, ha potuto offrire una ricostruzione capillare delle vicende storiche, contestualizzandole in quell'Italia di fine anni Settanta che "nonostante presentasse elementi di attualità, aveva comunque grandi differenza rispetto a quella in cui stiamo vivendo".

La fine del boom economico, crisi petrolifere, tensioni di carattere sovversivo, questo lo scenario narrato da Ambrosoli che rimarca per far meglio comprendere il ruolo dello Stato che, per l'avvocato "non è semplicemente il vertice delle istituzioni pubbliche, ma è anche l'insieme dei comportamenti dei singoli privati in relazione agli interessi pubblici". Da qui inizia la descrizione dettagliata che ha seguito l'avvocato Giorgio Ambrosoli dal momento della sua nomina a commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, nel 1974, che lo portò a scoprire ed indagare sulle attività occulte messe in atto dal banchiere Michele Sindona, alle minaccie di morte ricevute, fino al tragico epilogo del suo omicidio portato a termine dall'americano William Joseph Aricò, su mandato dello stesso Sindona.

"Questa storia non vi deve far pensare che sia semplicemente Storia", ha affermato, poi, l'avvocato Umberto Ambrosoli, rivolgendosi agli studenti: "Deve servire per farvi riflettere e per farvi capire che genere di persone volete essere in futuro, quando vi si presenterà una qualche difficoltà". E, infine, Ambrosoli ha aggiunto: "Penso che quello che ha fatto mio padre, non l'ha fatto per eroismo, ma per la consapevolezza che la propria esistenza ha un significato che va oltre l'esistenza stessa". 

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