Catanzaro, il Marca celebra Alessandro Russo: un viaggio pittorico dal 1990 al 2025

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images Catanzaro, il Marca celebra Alessandro Russo: un viaggio pittorico dal 1990 al 2025

  04 maggio 2025 19:22

di IACOPO PARISI

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È stata inaugurata al Museo Marca di Catanzaro la mostra “Alessandro Russo. Opere 1990–2025”, un importante evento espositivo che celebra oltre trent’anni di attività di uno degli artisti calabresi più rappresentativi della scena contemporanea. Curata da Marco Meneguzzo, tra i più autorevoli critici d’arte italiani, la retrospettiva presenta un percorso che attraversa le fasi principali della produzione di Russo, offrendo una lettura coerente e profonda del suo linguaggio pittorico. Alla cerimonia hanno partecipato numerose personalità istituzionali e del mondo della cultura, a testimonianza dell’attenzione e del riconoscimento che l’artista ha saputo conquistare nel corso degli anni. A moderare gli interventi, il Capo Ufficio Stampa Luigi Stanizzi.

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Artista calabrese di nascita, Alessandro Russo ha iniziato la sua carriera come docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Tuttavia, come spesso accade a chi è spinto da una visione ampia e internazionale, presto ha sentito il bisogno di oltrepassare i confini della propria città per cercare nuovi orizzonti. Si trasferisce così a Milano, dove assume la cattedra di Decorazione presso la prestigiosa Accademia di Brera. Nel capoluogo lombardo trova un ambiente fertile che valorizza il suo lavoro e lo inserisce nei circuiti culturali più vivaci d’Italia, fino a portarlo a esporre in contesti prestigiosi anche all’estero. La sua ricerca lo conduce oltre i confini nazionali, in Europa e nel mondo, alla scoperta di paesaggi post-industriali, archeologie urbane, porti e spazi marginali, che diventano il cuore visivo e concettuale delle sue opere.

Come osserva Marco Meneguzzo, in collegamento da remoto, «la sua pittura unisce le caratteristiche del vedutista e del pittore della vita moderna», muovendosi tra suggestioni settecentesche e sensibilità post-impressioniste, ma con uno sguardo profondamente attuale. Russo sottrae, semplifica, essenzializza: «elimina tutto ciò che ritiene superfluo» per lasciare spazio a una visione pulita, dove l’elemento urbano diventa racconto esistenziale. Ne esce una sorta di “pittura di genere” del nuovo millennio, che fa comprendere come i temi classici dell’arte visiva siano tali perché sempreverdi, al di là di ogni innovazione tecnologica.

Alla cerimonia inaugurale hanno preso parte numerose autorità, tra cui il Sottosegretario di Stato per l’Interno On. Wanda Ferro, l’Assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro Donatella Monteverdi, il Presidente della Provincia Amedeo Mormile e il Vicepresidente Francesco Fragomele. Presente anche il giornalista RAI Francesco Brancatella.

«Un artista di altissimo valore, riconosciuto nelle più importanti riviste, che dà una riconoscibilità di un fronte calabrese che lui riesce a trasferire non nella parte biografica, ma nella parte emozionale e creativa. Anche quando rappresenta paesaggi lontani, io continuo a vedere i colori della nostra Calabria. Le sue tele sono un patrimonio che ci riporta a quel percorso che il Marca deve continuare a sostenere». Ha dichiarato l'On. Wanda Ferro, sottolineando il valore identitario dell’opera di Russo e la sua capacità di mantenere un legame profondo con le radici calabresi anche nei contesti più internazionali.

Sulla stessa linea, Donatella Monteverdi ha voluto evidenziare il valore civile e culturale della mostra: «Alessandro è un artista completo, ha la visione del bello, la visione che vorrebbe avere per la città. Voglio ringraziarlo perché questa mostra non ci dà solo emozioni, ma ci induce a riflettere sullo spazio e sui luoghi. L’artista, attraverso l’arte, ha la capacità di farci pensare, di interrogarci. E questo vale tanto per noi cittadini quanto per noi amministratori: ci ricorda la responsabilità che abbiamo nei confronti della comunità, che è un bene prezioso».

Molto sentito l’intervento del giornalista RAI Francesco Brancatella, che ha tracciato un parallelismo tra il proprio lavoro e quello dell’artista: «La stessa esigenza etica che mi ha spinto a raccontare il dolore del mondo, e a riportare speranza nei luoghi da cui partivo, la ritrovo nella pittura di Alessandro. Se non si è calabresi in questo modo, con questa responsabilità e consapevolezza, allora in quale altro modo si può esserlo? Tu con il colore, io con le parole: esperienze che maturano fuori, ma che sentiamo il dovere di riportare nella nostra terra».

Entusiasti anche gli interventi del Presidente della Provincia Amedeo Mormile e del Vicepresidente Francesco Fragomele, che hanno sottolineato quanto sia motivo di orgoglio per l’istituzione ospitare un artista di tale levatura e sensibilità, ribadendo l’impegno della Provincia nella promozione dell’arte e della cultura come strumenti fondamentali di crescita e coesione sociale.

La mostra “Alessandro Russo. Opere 1990–2025” sarà visitabile al Museo Marca di Catanzaro fino al 2 giugno, offrendo al pubblico un viaggio attraverso oltre trent’anni di ricerca artistica, tra memoria, trasformazione e sguardo contemporaneo. Un’occasione preziosa per riscoprire, attraverso il colore e la forma, il valore di una visione che, pur partendo da un contesto locale, riesce a dialogare con i grandi temi dell’arte e della società. Un omaggio a un artista che ha saputo unire rigore, poesia e identità, e che oggi torna nella sua terra con una mostra che è insieme racconto, restituzione e promessa di futuro.

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