di MARCO VALLONE
Serata di festa al Parco Commerciale Le Fontane che, per il suo 15° anniversario, ha ospitato, presso l'area esterna del Centro Commerciale, Max Giusti e il suo spettacolo “Bollicine”, giunto a Catanzaro dopo aver toccato, con successo, anche il Teatro Sistina di Roma.
Il comico e cabarettista romano, noto al grande pubblico per diverse partecipazioni televisive, come ad esempio quella in veste di bravo imitatore a Quelli che il calcio, oppure ancora per la conduzione del programma “Affari tuoi” un po' di anni fa, ha divertito i presenti con uno show svolto volutamente in un clima, appunto, da “bollicine”: è un Max Giusti che si fa spumante, e si vuole stappare dinnanzi al pubblico! Praticamente come quando un pilota di Formula 1 vince la sua gara, e decide di innaffiare i presenti per condividere la sua gioia, Giusti ha voluto raccontarsi alla gente e fare qualche confidenza più particolare, perché, come lui stesso ha avuto modo di affermare, dopo aver portato in teatro (precedentemente all'attuale spettacolo) la commedia musicale del Marchese del grillo ha capito che, come il personaggio da lui interpretato gli ha dato modo di comprendere, ogni tanto le cose vanno dette.
Partito con una cover di “Sotto il segno dei pesci” di Antonello Venditti, il comico romano, accompagnato nel suo show dai bravi musicisti Daniele Natrella alla batteria, Fabio Di Cocco alle tastiere, Pino Soffredini alla chitarra e Fabrizio Fasella al basso, ha innanzitutto raccontato di come abbia provato, e molto apprezzato, il piacere di un bagno nel mare catanzarese. Ha fatto poi riferimento a come si sia tornati a fumare al chiuso da quando esistono le sigarette elettroniche, tenuto conto che, chi ne fa uso, afferma anche che non facciano male. Ma, secondo Max Giusti, queste sigarette potranno forse essere anche più salutari, ma emettono comunque una gran puzza! E' una delle prime battute di serata, in un crescendo di simpatici siparietti e piacevole ilarità. Giusti ha poi parlato dei social, di come un tempo li considerasse un vezzo, ma di come poi sia stato consigliato nel comprendere che, senza di essi, si rischi di apparire come un po' superati. E allora bisognerebbe condividere sui social ogni momento della propria esistenza, ma è qui che la comicità tenta di far notare il lato negativo di una vita troppo condivisa sul web: “se però dico sui social che sono a mare con la famiglia, oh, io so de Roma, in mezza giornata me svaligiano casa”! Risate.
La serata va avanti, tra qualche cenno di cover musicale e altri momenti di comicità. Si passa da un piccolo medley, che propone l'omonimo pezzo di Vasco Rossi intitolato a sua volta anche “Bollicine” insieme a “Rewind” sul cui “la la la la la laaa fammi godere”, Max Giusti interrompe: “Oh, noi ci proviamo. Ma si fa quel che si può!” Si riprende. Il comico romano afferma di tenere a dire che la sua età è di 55 anni, perché tra 15 giorni gli toccherà festeggiare il compleanno, e non vuole arrendersi ancora all'idea che dovrà compierne 56. Resiste. Ma soprattutto ha poi fatto riferimento al disagio che gli uomini avrebbero laddove siano carenti nelle abilità culinarie. A una cena si sarebbe accorto di come fosse l'unico a non saper cucinare. Da qui allora la considerazione per cui la donna contemporanea, qualora l'uomo sappia cucinare, potrebbe pensare a un futuro con un partner. Se invece l'uomo fosse palestrato e depilato, ma non sapesse nemmeno fare pasta aglio e olio, allora non ci potrebbero essere possibilità. “Tra l'altro, avete notato come, da quando all'uomo tocca cucinare, ormai sia scoppiato il delivery?”. Si ride.
E ci son stati anche applausi. Non solo per le imitazioni, con riferimento Masterchef, di Cannavacciuolo e di Cracco, o per le battute sulla musica trap e l'effettistica dovuta all'autotune (“se stai un'ora in macchina ad ascoltare ste canzoni con i figli, dopo mezz'ora sei già morto. Questi trapper parlano tutti di disagio e sofferenza. Ma ce n'è uno”, ha affermato, sorridendo, il comico romano “che ha avuto anche una vita normale, senza disagio?”) mentre, di contro, i cinquantenni sarebbero cresciuti, secondo il ragionamento di Max Giusti, con cantanti che parlavano solo d'amore ( e qui Giusti ha provato a prendere in giro un po' Baglioni, immaginando e improvvisando una possibile canzone del noto cantautore che non parlasse d'amore ). Ma anche proprio per gli intramezzi musicali offerti dal comico insieme alla sua band: cenni ad “Albachiara” di Vasco, passando per “Ho perso le parole” di Ligabue, non dimenticando “Strada facendo” di Claudio Baglioni o “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato. Per poi andare verso la chiusura, producendosi, su un piano più internazionale, in cenni di “True” degli Spandau Ballet e di “Tunnel of love” dei Dire Straits, con tanto di grande assolo chitarristico sul finale.
E' con risate e musica, quindi, che il Parco commerciale Le Fontane ha voluto festeggiare questo quindicennio, in vista di un futuro tutto da scrivere. O da stappare, come direbbe Max Giusti. “Perché ogni tanto le cose vanno dette”.
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