Catanzaro, il regista Fernando Muraca ospite al Seminario San Pio X

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  04 maggio 2024 11:03

"La più grande pandemia in corso nel mondo. Una pandemia per cui non ci sono protocolli definiti", con queste parole Fernando Muraca saluta e inizia il suo intervento nelle sale del Pontificio Seminario Teologico Regionale "San Pio X" di Catanzaro.

Regista, sceneggiatore, attore e saggista, Fernando Muraca tra le tante ha diretto per il cinema La terra dei santi (2014) con Valeria Solarino e Duns Scoto (2010). Per la televisione Il commissario Rex, Don Matteo, Un passo dal cielo (per Raiuno). È stato responsabile dell’Ufficio selezione sceneggiature per la Lux Vide Spa.

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"Ma che centra un regista con gli abusi - aggiunge - dodici anni fa ho diretto un film un pò indispettito per il fatto che parlando di abusi si facesse sempre riferimento ai preti. Era un film su Santiato de Campostela, ma in tanti non lo hanno accettato perchè quando si toccano alcuni temi, tanti hanno paura. Per anni ho studiato casi in giro per il mondo. Ho scoperto cose che non immaginavo, cose di cui si parla. Ogni anno per esempio di sono 35.000 donne europee che fanno turismo sessuale con minori".

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L'evento  promosso dal Servizio regionale per la tutela dei minori e dalla Conferenza Episcopale Calabra, di cui in sala il vicepresidente S.E.Rev.ma Mons. Maniago ha posto al centro le storie di chi ha subito abusi sessuali, raccontate nel libro "Ho attraversato il fuoco". Storie di dolore, sofferenza e umiliazione, ma anche di speranza e rinascita. "Ti insegnano quando sei alle prime armi della vita da regista, che quando qualcuno vuole scrivere la sua storia, devi scappare più lontano possibile, perchè non è mai facile racchiudere tutto in una pellicola". Il convegno, rivolto ai seminaristi e religiosi e ai loro formatori, ha voluto anche essere un'occasione per riflettere su come prevenire gli abusi sessuali. 

Suor Elisa Ciuffa, coordinatrice del Servizio Regionale per la tutela dei minori della CEC. Stimola la riflessione con la lettura di qualche stralcio del libro: "Quel giorno sentii dei passi alle mie spalle e vidi un uomo ben vestito, l'abito che portava quel signore era di buona fattura. Disse che voleva regalare a tutte le bambine delle nuove calzemaglia ed era venuto a prendere le misure....mi disse che dovevo essere orgogliosa di quel compito, grazie a me tutte le bambine avrebbero avuto in dono quelle calzemaglie. Le sue parole per me erano come miele... di li a pochi minuti quell'uomo si offrì di accompagnarmi nei bagni e mi aiutò a svestirmi per indossare quei nuovi indumenti" - il primo abuso è un marchio, da quel momento ti riconoscono gli altri orchi - aggiunge l'autore commentando.

"Quando noi nella comunità cristiana veniamo a conoscenza di un pedofilo, abbiamo un'enorme responsabilità. Per questo la chiesa sta creando le organizzazioni e commissioni per la tutela dei minori e nessuno sta operando con la serietà della Chiesa. Se negli anni ci sono stati peccati di omissione, dall'altro lato stiamo mettendo in atto processi che tra dieci anni ci consentiranno di essere avanti a tutti gli altri in materia di tutela".

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