Catanzaro, iniziato ufficialmente l'anno di Servizio civile al CSV per 92 operatori volontari

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  24 settembre 2025 14:00

Cementare relazioni e acquisire competenze. Sono solo alcune delle finalità che il Servizio Civile Universale si promette di realizzare come “difesa non armata della Patria”. Di sicuro, se svolto seriamente, il Servizio Civile rappresenta un percorso che lascia il segno nella vita personale e professionale dei ragazzi tra i 18 ed i 28 anni di età.

Al CSV Calabria Centro – nella sede di Catanzaro e, in collegamento online nella sede di Crotone - il nuovo anno di “servizio alla Patria” è iniziato con la prima giornata di formazione generale obbligatoria, nel corso della quale gli operatori volontari hanno avuto modo di conoscersi e di apprendere gli aspetti organizzativi ed i rudimenti iniziali da Giulia Menniti, che è la responsabile della gestione degli operatori volontari in Servizio Civile del CSV, l’ente titolare dei due progetti “Quasi amici” e “Può nascere un fiore nel nostro giardino”,  di cui consta il programma “Pronti, partenza, V.I.A! (Volontariato per l’Inclusione Attiva) 2024.  

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Tutti gli “attori” protagonisti del Servizio Civile occupano il loro posto su una piramide, alla cui sommità troviamo i giovani operatori, seguiti dagli Olp (gli operatori locali di progetto a cui fanno riferimento), dal CSV e dagli enti di accoglienza in cui svolgeranno l’attività per un intero anno.

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La base è occupata dal Dipartimento nazionale per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale, che rappresenta lo Stato nella supervisione della correttezza del servizio.  E poi c’è la comunità allargata – e non solo ristretta ai destinatari dei servizi degli enti di accoglienza – che beneficia delle attività degli operatori volontari. “Voi siete qui per scelta, nessuno vi ha obbligato a fare domanda per l’anno di Servizio Civile – ha avuto modo di chiarire Giulia Menniti – La serietà con la quale svolgerete questo impegno, farà la differenza nel vostro percorso formativo”. Di “sperimentazione” sul campo dei propri limiti e delle proprie capacità, soprattutto nel confronto con gli altri, ha parlato il direttore Stefano Morena, definendo l’esperienza appena agli inizi un po' come la tenuta di un  “cassetto degli attrezzi”, in cui si accumulano abilità e competenze che la vita ci richiede, mano a mano che si va avanti.

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