Una situazione che diventa ogni giorno che passa sempre più insostenibile nella zona alta del Capoluogo attraversata da una arteria stradale a grande flusso di mezzi di trasporto pubblici e privati. E’ segnalata da Antonio Gigliotti, già consigliere comunale e da Giovanni Primerano che è stato presidente della Circoscrizione Nord. I due ex amministratori la illustrano nei dettagli
“Il tratto di strada che va dall’Ospedale civile a Pontegrande è occupato per gran parte del giorno da un ininterrotto ingorgo automobilistico che rende difficile la vita dei residenti e degli utenti dei tanti servizi pubblici e privati della zona nord.
In quell’area si concentrano infatti i presidi ospedalieri pubblici , ( e le loro sedi amministrative ) , importanti cliniche private, supermercati ed altri attrattori di flusso di traffico come la piscina comunale ed i campi da tennis di Pontepiccolo.
Il tratto di strada che gravita in prossimità dell’ospedale Pugliese costituisce un evidente e gravissimo punto di crisi: sosta selvaggia degli utenti (avventori all’ospedale ) impossibilitati a fare altrimenti – invasione di venditori ambulanti – assenza di un permanente controllo della polizia municipale causano un ingorgo quotidiano aggravato dal restringimento della carreggiata in prossimità dell’ospedale a causa delle strutture di contenimento per la messa in sicurezza del muraglione che delimita la struttura ospedaliera. I lavori di ripristino dell’opera sono fermi da quasi un anno in quanto è sorto un contenzioso tra le aziende ospedaliere ed il Comune che si addossano le responsabilità reciprocamente per la mancata realizzazione dell’opera.
Altrettanto avviene a poche centinaia di metri di distanza fra l’ingresso dell’ospedale Ciaccio e il quartiere Pontepiccolo. Insistono nella zona, oltre il presidio ospedaliero pubblico, importanti strutture, sanitarie private, supermercati ed attrattori di flusso e di traffico come l’ingresso al Parco della biodiversità, la piscina, i campi da tennis. La carreggiata, già di per sé insufficiente, viene ulteriormente ristretta dai parcheggi selvaggi e dall’ingombrante, e abusiva, presenza di banchi per la vendita di frutta e verdura. Anche qui i vigili sono sconosciuti ed il risultato è un ingorgo di alcune ore ogni giorno.
Pontegrande diventa ogni giorno che passa più invivibile: la via Ettore Vitale, diventata una mulattiera a causa del fondo stradale dissestato e che avrebbe bisogno di una ripavimentazione completa, è teatro di continui intasamenti automobilistici principalmente in prossimità dell’ufficio postale, della farmacia, dell’uscita parcheggio e della chiesa, dovuti alla sosta indisciplinata di autoveicoli, caravan etc. che restringe ulteriormente la carreggiata, alla carenza e manomissione della segnaletica verticale ed all’invisibilità di quella orizzontale.”
Gli estensori della nota chiedono alla nuova Amministrazione “un deciso cambio di passo, che si proceda dalla politica degli annunci alla politica dei fatti con una serie di interventi poco costosi che richiederebbero soltanto attenzione amministrativa e minimo impegno, che potrebbero alleviare una situazione molto compromessa iniziando da subito a diffidare l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio a procedere alla realizzazione dell’opera per il ripristino della carreggiata.” Chiedono “ che sia predisposto un piano di utilizzo del corpo di polizia municipale che, pure nelle esiguità delle risorse disponibili, assicuri la presenza di un agente di polizia municipale per l’area ospedaliera e di agenti anche nella zona Nord della città o che almeno venga ripristinato “ il servizio pattuglia motociclistica “.
Infine concludono Gigliotti e Primerano chiedono che “il Piano collocazione “ dei punti itineranti e non itineranti del commercio ambulante concordato con l’ ASP, per mettere ordine a questo importante settore del commercio, che non comporterebbe nessun costo, e che da anni si trova all’ordine del giorno per essere approvato dal Consiglio Comunale venga finalmente reso operativo.
Ci si augura che la nuova Amministrazione restituisca decoro ai quartieri procedendo alla riqualificazione delle periferie abbandonate e dimenticate che non usufruiscono, pur pagando i tributi, dei servizi in egual misura."
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