Catanzaro, intervento di Claudio Ruga: “Un letargo letale per la città”

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Claudio Ruga
  07 febbraio 2024 22:26

Assistiamo con grande ammirazione agli interventi pubblici dei numerosi sindaci e amministratori calabresi che si stanno battendo affinché anche il loro territorio sia interessato agli innumerevoli interventi ferroviari che RFI sta programmando in tutta Italia. Degni di ammirazione sono tutti i politici cosentini che non accettano l’idea che l’alta velocità debba lasciare fuori la loro città, Cosenza, dal percorso AV, anzi propongono e, sostanzialmente, pretendono che sia realizzato, anche, un nodo ferroviario che intercetti, sempre nella città bruzia, la trasversale Sibari-Paola.

Tutto questo a prescindere che RFI ha manifestato pubblicamente l’impossibilità di far passare sotto l’area del Pollino la linea ferroviaria per la presenza di falde acquifere che escluderebbero, senza dubbio alcuno, tale percorso. Ma nonostante ciò, la delegazione cosentina insiste nel proporre per la loro città una soluzione che non potrà mai essere realizzata. Nella questione Alta Velocità si inseriscono anche i reggini che gridano allo scandalo per il silenzio “vergognoso di sindaci e deputati reggini”, per lo scippo (?) nei confronti di Reggio, perché i politici si stanno battendo a favore della “Calabria Ulteriore”, interessamento che andrebbe a discapito “dei diritti e dello sviluppo della nostra città (Reggio)”. Ammirevoli anch’essi come i cosentini e come tutto il popolo costiero tirrenico (da Praia a Paola) che organizzano incontri e delegazioni di governo per discutere come e dove dovrà passare l’Alta Velocità sulla costa di appartenenza.

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Ammirevoli sono anche i sindaci e gli abitanti della Sibaritide che pretendono, anch’essi, non solo il potenziamento di una linea che, rispetto alle altre della jonica, si pone all’avanguardia, ma anche l’Alta Velocità proponendo di realizzare un collegamento con un convoglio che partendo da Crotone passi per la Sibaritide e si inserisca nella Taranto-Bari. Come già si può intravedere, molto probabilmente tutte queste aspettative resteranno inevase ma potranno portare dei benefici ai richiedenti perché costituiranno dei precedenti in cui il loro territorio non è stato accontentato e per questo, in futuro, avranno il “diritto” di pretendere altri interventi.

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Anche i sindacati dei Trasporti Calabria “chiedono al presidente Occhiuto un tavolo con RFI sulla mobilità ferroviaria”, evidentemente perché non esiste chiarezza su quali saranno gli interventi di RFI nella nostra Regione. Su un aspetto, invece, esiste la certezza e la determinazione di RFI nonché degli amministratori delle altre città calabresi: quella di lasciare fuori da ogni intervento ferroviario la città di CATANZARO. E questo non perché non ci sia disponibilità economica (si guardino i soldi del PNRR spesi fuori della Calabria) ma soprattutto perché non c’è stato un dialogo costante e costruttivo con i politici locali.  Mai un incontro, mai una richiesta ufficiale, mai un coinvolgimento della regione, mai un convegno organizzato, mai un comunicato ufficiale che almeno determini la MORTE DEL RECUPERO DELLA STAZIONE DI SALA.

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È come se la vergogna o la paura avessero pervaso l’anima dei nostri rappresentanti, è come se avessero da fare altro che interessarsi di dare una stazione ferroviaria degna di tale nome ad un Capoluogo di Regione bistrattato e dimenticato dai propri figli oltre che da quei personaggi che traguardano solo di mantenere la loro poltrona elettorale. I catanzaresi sono un popolo di dormienti perennemente in letargo che si sveglia solo di sabato, di domenica e alcune volte di venerdì quando, dimenticando i problemi veri e profondi della città, si tuffa nel mondo del calcio quale panacea di tutti i mali e di tutte le vergogne perché dimentica lo stato di povertà, di miseria e di degrado più assoluto nel quale gli amministratori lo hanno relegato. 

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