Catanzaro, John Nisticò: "Bambini che si ritrovano a giocare tra pericolosissimi blocchi di cemento in Villa Margherita"

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images Catanzaro, John Nisticò: "Bambini che si ritrovano a giocare tra pericolosissimi blocchi di cemento in Villa Margherita"

  29 luglio 2022 09:11

"Come può trascorrere tutto questo tempo senza far qualcosa,  ritrovarsi a giocare in mezzo a questi pericolosissimi blocchi di cemento in Villa Margherita, alle spalle del Comune di Catanzaro, ma chi se ne importa! Eppur il Consiglio Comunale sta riunendosi con l' ordine del (mezzo) giorno mentre i bambini fanno boh..  Noi catanzaresi denigrati da questa impietosa immagine ambientale, noi turisti attoniti ma incuriositi nella ricerca di una targa, che ne indichi la probabile (s)cultura contemporanea.  Al di là di ogni ragionevole dubbio, che il tempo vi occorra per operare su tutto il territorio con specifiche tecniche e (in)giustificante burocrazia, fin troppo (s)comoda per scaricare mica quei blocchi ma il solito "barile", ci si renda conto del paventato risorgere del centro, che resta, ancora mò,  slogan a cielo aperto".

E così John Nisticò sente necessariamente di dover intervenire in qualità di Presidente della Exence Live, Arte, Musica, Spettacolo e immagine turistica e ricettiva ma, soprattutto, come genitore di una bambina che rischia, insieme agli altri piccoli, di ritrovarsi ad inciampare durante il libero gioco, che seppur vigilato, attenta, dunque, alla salute dei più grandi.

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Alle Autorità e tutte le forze competenti scrive , "il dovere di recarsi in Villa Margherita per smembrare tempestivamente il blocco "colposo", sigillare, perlomeno, il perimetro in questione, che, in forma permanente, da circa un mese, ha già rischiato il determinarsi di una tragica conclusione. Nel rispetto delle massime cariche istituzionali. dei neo assessori e consiglieri addetti alla risoluzione di condizioni davvero critiche, di un "vecchio" capoluogo di Regione, si consiglia il dibattimento all' aperto e presso i luoghi degradati, giusto per sentire quanto sia illuminante il "fresco" immaginario profumo della città, evitando, nello stesso, di darci (in)solite risposte".

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