di JOHN NISTICÒ
Tra le sculture piu' evidenti negli angoli del centro, questa e' la tipologia piu' cruenta che si impone a noi quale abbandono di un realismo medievale.
Lo scatto risale ad un mese fa circa, ad oggi e' avvenuta solo la raccolta del materiale "scollatosi" per l' incuria e la trascuratezza attuale che ci offre a nudo buche "profonde". Questa Epifania tutte le feste se porta via, ma i problemi celati dagli effetti speciali solo su Corso Mazzini, permangono sui tre colli nei secoli dei secoli, come a voler legittimare tale stato delle cose. La cittadinanza permane, purtroppo, in un silenzio che prelude al diritto di vedere interventi rapidi senza esclusioni di maggioranza e opposizione, tutti coinvolti, dunque, persino i residenti. Il capoluogo di Regione si distrae attraverso note stampa riferite a cio' che e' mio e cio' che e' tuo, come in un match assoluto che premia i vincitori del nulla, intanto il degrado innalza scarso senso civico, ma la pretesa di accaparrarsi ogni primato regionale illude ancora i vari campanilismi.
Il clima sociale diffuso per tutti i quartieri risulta deprimente, i condottieri assegnati alle poltrone si concorrono a linotipisti, mentre il destino dei catanzaresi intorno al "centro" si rimette al solito giro di boa. Se la burocrazia e il sopralluogo fossero all' altezza dei seri problemi piu' volte documentati, non dovremmo ulteriormente affaticarci per smuovere i responsabili esposti per quanto "eletti".
Il governo di una citta' "isolata" e ultima come la nostra non e' affatto cosa facile, tenendo, pero', in considerazione massima l' impossibilita' che essere sia lo stesso che apparire.
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