Catanzaro, Khalil è tornato di fronte all’Umberto I e rifiuta l’assistenza dei servizi sociali

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Khalil con gli assistenti sociali
  10 settembre 2019 22:28

di EDOARDO CORASANITI 

Khalil è tornato di fronte all’Umberto I e gli assistenti sociali della fondazione “Città solidale” intervengono per prestargli soccorso. Senza però ottenere il risultato sperato: lo spostamento in una struttura adeguata che lo mettesse al riparo da pericoli, dal freddo della notte e dal degrado. Ma anche per evitare di prorogare una situazione di pericolo per chi attraversa un’arteria che rappresenta un’uscita ed un’entrata dalla città. 

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Ora la vicenda supera il confine dei servizi sociali e si sposta alle istituzioni di sicurezza pubblica che dovranno verificare le azioni da intraprendere per risolvere la situazione. In cima alle priorità c’è l’incolumità dell’uomo che dice di arrivare dalla Germania, di avere una famiglia in America e di aver vissuto a Roma in passato. 

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Nonostante il tentativo verbale durato oltre trenta minuti, il 40enne iracheno non ha accettato la proposta di essere accompagnato nel centro comunale d’accoglienza “Le Tende di Mamre” (Ex Maddalena) di via Carlo V, dove avrebbe potuto ricevere un alloggio, un pasto caldo e un’assistenza. 

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Khalin vive da sei giorni all’aria aperta, su un materasso, con qualche coperta e del cibo che gli è stato portato da passanti e da chi ha voluto mostrargli solidarietà. 

Nei suoi occhi c’è la disperazione di chi ha viaggiato per centinaia di chilometri ed oggi si trova senza niente. 

Quella di stasera però è un’altra puntata di una cronaca iniziata nel pomeriggio. 

Alle 17 la Polizia Municipale interviene e segnala la situazione ai Servizi sociali del Comune. Scatta la rete di soccorso, anche se lui si allontana facendo perdere le tracce di sé per qualche ora. Fino a quando non decide di ritornare nel luogo che lo ha accolto per diversi giorni. Per restarci ancora un’altra notte.

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