La “mano felice” di Maria Paola Quattrone
L’inaugurazione della mostra “Punto e virgola” dell’architetto Maria Paola Quattrone, avvenuta sabato 16 dicembre alle ore 18.00 presso il chiosco Jonathan in località Giovino a Catanzaro, è stata l’occasione di riunire due persone care all’artista, il maestro Antonio Tropiano, filologo medioevale e scultore calabrese che trasforma il legno in arte e Norma Aleni Caroleo, scrittrice e conduttrice radiofonica.
I presenti, sono stati rapiti dallo scultore di Santa Caterina dello Ionio, che abbandonando le sue parole di legno nel laboratorio dove trascorre quindici ore al giorno, ha tenuto una lezione sulle varie espressioni d’arte nel piccolo chiosco “in legno”, concludendo con le parole “a me quello che piace del tuo modo di fare è l’immediatezza. Da una parte non hai la pretesa di imitare nessuno, ma dall’altra hai la consapevolezza del fatto che per fare quella cosa la fai a modo tuo, come la vedi, come la senti e nel fare questo per forza costringi chi ti guarda a trovare un senso di familiarità, che è a sinistra del punto e virgola. Io ho dedicato alle parole tutta la mia vita e anche alla punteggiatura. Il punto e virgola, un mistero assoluto, non si usa mai se non sai dove metterlo. Ha una sua forza, una sua potenza didascalica fortissima perché tutto quello che sta prima del punto e virgola campa benissimo da sé, non ha bisogno di quello che viene dopo. Ma tutto ciò che viene dopo del punto e virgola, non è lì per bisogno, è lì per accrescimento, per definizione, per creare un immaginario, serve a specificare, a rendere compiuto un concetto, un racconto che è stato posto prima del punto e virgola.
Il tuo modo di dipingere, hai fatto bene a chiamare così la mostra, sta nell’immediatezza. Immaginare che dietro una scelta non vi sia la banalità del diletto, ma che ci sia la volontà coltivata e la “mano felice” di rendere qualcosa che prima del punto e virgola sembra essere basti a se stesso ma che dopo il punto e virgola ti accorgi che forse qualcos’altro si poteva dire”.
Diverso il tratteggio di Norma Aleni Caroleo, che con la sua voce graffiante, ha dato risalto alla donna, sicuramente perché legata da situazioni e condivisioni più intime con l’artista. La sua descrizione è stata quella di una donna forte, tenace, che con i disegni e i quadri rappresenta attimi della sua vita con delle persone a lei vicine. “Ecco il volto della nonna o della vecchia zia che lei ha nel cuore… da una foto ha tratto una storia, momenti della sua vita che lei imprime nella sua pittura come se fosse un album fotografico e che ha ricordato a chi si ritrova nei tuoi quadri e a se stessa. Dovete sapere che anche se la vedete sempre pronta per tutte le situazioni, in realtà Paola è una donna timida, di una timidezza quasi sfacciata e come la manifesta, stando sempre in mezzo alla gente ed essere sempre a disposizione di tutti. Ha più difficoltà a dire ti voglio bene che a fare un quadro e dire vedi questo momento mi è rimasto nel cuore, perché è un momento che abbiamo vissuto insieme. La timidezza l’ha portata ad esprimersi e come si può esprimere una donna timida, o vince la timidezza e non è il caso suo, o disegnando momenti della sua vita”.
È possibile visitare la mostra, aperta fino al 30 dicembre, sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 o previo appuntamento.
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