di DOMENICO COSTA*
Da qui Ulisse ripartì per Itaca. Il sottosuolo della “Grande Catanzaro” riserva sempre delle sensazionali scoperte. E’ notizia di qualche giorno fa il ritrovamento di una Villa Romana all’interno di una proprietà privata “Tenuta Ceraso” situata tra Squillace e Stalettì. Villa che secondo gli archeologi, con molta probabilità, fu di proprietà di Cassiodoro, politico e storico romano, nato e morto nell’antica Scolacium.
Ora gli archeologi sono alla ricerca del monastero “Vivarium”, fondato dallo stesso Cassiodoro, edificio di estrema importanza per la storia del cristianesimo. Al suo interno dovrebbe essere custodita la c.d. biblioteca della pace che aveva l’intento di mettere insieme la cultura pagana e quella cristiana.
Quattro anni fa, durante gli scavi per la realizzazione della metropolitana di superficie della città di Catanzaro, più precisamente nel quartiere S. Maria, un altro meraviglioso ritrovamento, i resti di una villa Magno Greca. D’altronde è impensabile che Catanzaro, situata al centro tra Locri Epiziferi e l’antica Kroton, fosse priva di insediamenti ellenici e/o romani.
Il parco archeologico di Scolacium, immerso nel verde e a due passi dal mare, dove, in pochi lo sanno, è possibile visitare l’unico anfiteatro romano al momento rinvenuto in Calabria, potrebbe senz’altro rappresentare un ulteriore indotto turistico per il nostro comprensorio, la nostra piccola “Pompei”. Paragone, direste voi, forse un po' azzardato.
Basterebbe saper valorizzare e rendere maggiormente fruibili i tanti siti presenti nella nostra provincia e, soprattutto, incominciare realmente a fare rete tra i vari parchi archeologici presenti in Regione.
Bisogna assicurare un futuro a queste importanti risorse del nostro territorio, ed è fuori discussione che bisognerebbe inventarsi nuove esperienze turistiche per attrarre i visitatori da ogni parte del mondo. La Magna Graecia merita di essere conosciuta, visitata ed apprezzata.
D’altronde l’art. 9 della nostra Costituzione afferma che: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni”.
Lo sviluppo e la crescita culturale derivano dal poter godere a pieno del nostro immenso patrimonio e la nostra amata Calabria ha fortemente bisogno di cultura e, anche attraverso i ritrovamenti archeologici, scoprendo il nostro passato, riappropriandoci della nostra storia, potremo dire la nostra e ritornare ad essere realmente fondamentali per il futuro dell’Italia e punto di riferimento per tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.
D’altronde, se non si conosce la storia non ci può essere futuro.
Concludo, come mia consuetudine, con una speranzosa citazione dell’immenso scrittore calabrese Leonida Repaci, “Utta a fa jornu c’a notti è fatta”.
*Presidente Circolo Fratelli d’Italia Catanzaro “Mediterraneo”
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