Il giovane ugandese, studente a Catanzaro per un protocollo di scambio tra atenei, ha scatenato la gara di solidarietà dell'UMG e di Vitambiente, che gli ha donato un apparecchio acustico.
03 aprile 2021 20:57di ANNA TRAPASSO
Oggi vogliamo raccontarvi una storia di solidarietà che scalda i cuori, specie alla viglia di un'altra (la seconda) Pasqua "diversa", che ci vuole tutti un po' più "lontani ma vicini". E' la storia di un giovane e brillante studente, iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catanzaro, seguito nel suo percorso accademico dal Prof. Raffaele Serra, anche responsabile nazionale del Dipartimento "Scienze e cultura" dell'Associazione ambientalista Vitambiente.
Il giovane studente, Lwanga Ssempijja, classe 1990, è di nazionalità ugandese, ed è arrivato a Catanzaro attraverso un protocollo tra atenei.
Durante gli studi Lwanga ha dimostrato, a detta dei suoi docenti, una buona capacità di acquisizione delle competenze, ma ben presto i suoi tutor, Raffaele Serra e Giuseppe Chiarella, assieme ad un collega di Lwanga, lo studente Nicola Giannetta, si accorgono che il giovane manifesta problemi di udito: non riesce a sentire bene le lezioni e, pian piano, la sua resa negli studi cala.
Serra allora decide di non perdere tempo e porta all’attenzione dell’associazione Vitambiente il problema. Il presidente Pietro Marino, coadiuvato dal responsabile nazionale investimenti Carlo Maria Comito, si attiva subito, costituisce in un brevissimo periodo di tempo una forte rete di solidarietà tra associati, coinvolgendo il dottore Giovanni Caglioti e la sua azienda, "Sento", una società specializzata in apparecchi acustici.
Vista la situazione economica del ragazzo, Caglioti non ha esitato a donare gratuitamente un apparecchio acustico.
Il dono ha consentito a Lwanga, che aveva perso l’udito al 70%, di riprendere una vita sociale serena ed integrata, di essere parte integrante di un processo di apprendimento che lo porterà sicuramente a conseguire importanti risultati, ma soprattutto di tornare ad avere una forte consapevolezza delle proprie capacità e dell'ambiente circostante.
Oggi la perdita dell’udito è una delle patologie più insidiose, specie perché molte persone provano imbarazzo nell'ammettere di non sentire e, di conseguenza, rimandano una visita specialistica che potrebbe, invece, migliorare notevolmente la propria qualità della vita.
L’udito è determinate sia per l'integrazione nei contesti sociali, sia per vivere appieno la quotidianità. A tal proposito Vitambiente realizzerà a breve un convengo sul tema: “I suoni, i rumori del Creato, parlare sentire comunicare”. L’importante evento ha un duplice scopo: quello di apprezzare i suoni e i rumori del creato, e di vivere la socialità della parola e dell’udito con attenzione, sapendo che parlare, sentire e ascoltare, e di conseguenza meditare, ci aiuta nello sviluppo pieno della persona e nella crescita.
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