Catanzaro, la storia di Felicia e Monica: quando l'accoglienza è ricchezza per la comunità

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Felicia e Monica

Le due ragazze nigeriane stanno portando avanti con successo gli studi in scienze infermieristiche e all’istituto alberghiero di Soverato: sognano di lavorare in questa terra

  26 ottobre 2022 13:12

di SERGIO DRAGONE

Una bella storia che racconta come l’accoglienza possa trasformarsi in una grande opportunità, una lettura originale del fenomeno dell’immigrazione che ci parla di solidarietà, di bellezza, di speranza. E’ una storia che arriva da Catanzaro, dove una straordinaria coppia, Francesco e Carmela, ha accolto nella propria abitazione due ragazze nigeriane, non solo strappandole a destini crudeli, ma riuscendo ad inserirle perfettamente nel tessuto sociale della Città. Al punto che Felicia e Monica stanno portando avanti con successo gli studi, la prima in scienze infermieristiche e la seconda all’istituto alberghiero di Soverato. Ma non solo. Sono entrambe integrate nella rete di rapporti sociali della Città, facendo volontariato e partecipando a tutta una serie di iniziative. Dando grandi soddisfazioni ai loro “genitori” virtuali, come dimostra la borsa di studio assegnata a Felicia dal Soroptimist europeo durante il meeting svoltosi in Belgio. La ragazza sta svolgendo un’attività di tirocinio al Pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese”, dimostrando grandi capacità e molta passione per il suo futuro lavoro. Lo stesso vale per Monica che sogna di lavorare in una delle strutture turistiche della Calabria. Entrambe si sentono orgogliosamente “catanzaresi” e avvertono attorno a loro simpatia e affetto.

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I protagonisti di questa storia italiana sono Francesco Coppoletta, artista molto apprezzato anche fuori dalla Calabria, e la sua compagna Carmela Curcio, che viene da una tradizione familiare di grande solidarietà, testimoniata dalle vite esemplari del nonno Francesco e del padre Gaetano, due autentici benefattori a favore dei più bisognosi.

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Francesco e Carmela hanno accolto nella loro abitazione di via Acri le due ragazze africane circa quattro anni fa. Non è stata una scelta semplice, anche per via delle lungaggini burocratiche. Ma tutto è stato superato e l’esperienza di accoglienza si è rivelata preziosa e utile.

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Francesco, in arte Mastrofrà, non è nuovo al mondo del volontariato e della solidarietà. In Umbria ha diretto per anni l’associazione “La nostra famiglia” che si è caratterizzata come un’esperienza originale nel panorama del volontariato italiano. Tornato in Calabria, ha dato spazio alla sua arte e i suoi lavori – si tratti di paesaggi o di ritratti – hanno ottenuto numerosi premi ed apprezzamenti della critica e dei committenti. Ha sempre affiancato il lavoro artistico all’impegno sociale, perché – come più volte ha sottolineato – nulla è più appagante di un’azione buona nei confronti di chi ha più bisogno. I suoi “falsi d’autore” sono stati utilizzati con successo nelle mostre organizzate dalla Rete Museale Regionale e dedicate al viaggio di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria.

Dopotutto, arte e solidarietà sono due espressioni della bellezza dell’animo umano. Francesco e Carmela hanno dimostrato come l’accoglienza, con un giusto approccio, possa diventare una grande ricchezza per la comunità. 

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