Chiedono altre misure per incentivare la vivibilità del centro urbano. E questo perché "la chiusura al transito di via Nicea, ha determinato dei veri e propri ingorghi nelle vie parallele dove la circolazione è rimasta letteralmente bloccata".
Non piace ai cittadini e dipendenti di attività commerciali del quartiere marinaro di Catanzaro l' ordinanza del 24 novembre.2023 con la quale è stata istituita in via sperimentale fino al 10 dicembre 2023, un'area pedonale urbana che vede coinvolte via Nicea, via Pola, via Amalfi e Via del mare. E stamattina hanno inviato una pec a sindaco, capo di gabinetto e assessore alle Attività economiche in maniera preventina per evitare che ci possa essere una proroga.
"Nelle intenzioni dell'amministrazione comunale vi era quella di favorire la fruizione degli spazi pubblici e incrementare "l'attrattiva del centro urbano". Ebbene, tale sperimentazione si è dimostrata fallimentare.
Ed in effetti, p er raggiungere via lungomare è possibile rimanere bloccati in auto anche oltre 30 minuti a causa di una vera e propria battuta di arresto della circolazione determinata dalla chiusura delle predette via e della presenza dei ragazzi attratti dalla movida che si sviluppa sul corso (in particolare, zona antistante il fabric) e nelle vie interne".
"Ne deriva che la chiusura di via Nicea non apporta alcun significativo vantaggio alla cittadinanza che si trova costretta a fare code interminabili in auto, ma anzi disincentiva al frequentazione della via lungomare e degli esercizi commerciali ivi esistenti. Impiegare oltre trenta minuti per attraversare Catanzaro lido e poi cercare parcheggio su via lungomare funge, infatti, da disincentivo per le famiglie che decidono quindi di non frequentare più quella zona nel fine settimana così arrecando un reale pregiudizio economico agli esercizi commerciali destinati a questo tipo di utenza".
"La chiusura di via Nicea non apporta neppure un vantaggio ai locali destinati alla movida la cui utenza affolla altre vie! Evidente è poi il pregiudizio per chi risiede nell''area pedonale creata con l'ordinanza del 24.11.2023 che deve dimostrare a chi gestisce le transenne il proprio diritto di "tornare a casa". Ne deriva che ad oggi non si comprende quale tipo di vantaggio abbia determinato la creazione di un'area pedonale urbana tra via Nicea, via Pola, via Amalfi e Via del mare".
D qui la richiesta che l'Amministrazione comunale "torni sui propri passi e valuti eventualmente l'adozione di altre misure per incentivare la vivibilità del centro urbano" .
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