Sono state tante e apprezzate le attività proposte dal Centro calabrese di solidarietà in quello che è stato ribattezzato “Villaggio delle Famiglie”, per rafforzare le competenze genitoriali, inserire i bambini e gli adolescenti in percorsi di socializzazione, per superare lo stress da “distanziamento” e tornare a godere della presenza di un amico, dello sguardo di un collega, della dolcezza di un sorriso.
“Tessere di Comunità” ha rilanciato il proprio percorso educativo e formativo dopo i lunghi mesi del lockdown per il contenimento dell’emergenza sanitaria coinvolgendo le famiglie, “aprendo” il Villaggio delle Famiglie che chiuderà i battenti il prossimo 30 luglio, dopo un mese di attività nel chiosco da Vito – nella pineta di Giovino – ha hanno saputo creare reciprocità, e incoraggiare corresponsabilità con nuove forme di mutualismo.
Il “Villaggio delle famiglie” ha ospitato al proprio interno delle aree tematiche per famiglie e bambini dai 0 ai 17 anni, che hanno avuto a disposizione pedagogisti, sociologi, e psicologi per rafforzare le competenze educative dei genitori, mentre i bambini sono stati seguiti da esperti qualificati come istruttori sportivi, animatori sociali e di prossimità, proprio per acquisire strumenti per gestire e affrontare lo stress accumulato in questi mesi, oltre che nella quotidianità delle relazioni familiari.
Confermato, quindi, in positivo un cammino che ha visto le famiglie adottare altre famiglie, per accompagnarle e aiutarle nella vita quotidiana per contrastare solitudine, isolamento e paura del pregiudizio.
Una iniziativa particolarmente apprezzata dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Rosario Lostumbo, che ha fatto visita al villaggio, accolto dalla coordinatrice del progetto Cristina Marino, e che ha promesso di essere presente anche all’appuntamento di chiusura in calendario venerdì 30 dalle 17 in poi.
“Per me è stato un piacere visitare il Villaggio perché ho sempre sentito parlare di questo progetto e ora posso toccarne con mano la bontà – ha affermato Lostumbo -. Sono rimasto stupito nel vedere tantissime attività e i gruppi al lavoro, nel vedere come i gruppi e le famiglie sono vicini e parlano. Una meravigliosa realtà. Penso che questa mia visita deve essere l’inizio di un rapporto che si deve consolidare nel tempo tra CCS e amministrazione comunale e con il nostro settore, perché la nostra esigenza è essere vicini alle famiglie, vicini ai genitori, vicini ai ragazzi. È un’esigenza non solo amministrativa o burocratica: vogliamo toccare con mano i problemi, ascoltare le persone e i loro racconti per sostenerli e aiutarli”.
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