Catanzaro, l'avv. Leone: "Il mio grazie al Reparto di Neurochirurgia"

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L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro
  12 settembre 2022 18:47

"Una banale caduta. Con il rischio di conseguenze gravissime e irreparabili, conseguenze che mai avresti pensato in vita tua di dover affrontare, ma che la realtà ti costringe a fronteggiare, con il rischio elevatissimo di vedersi la vita stravolta per sempre, perdendo la possibilità di compiere anche i gesti più semplici della quotidianità.

Con questa prospettiva è iniziato il mio 5 settembre, il lunedì, il primo giorno della settimana, e con queste prospettive poteva concludersi la mia vita di sempre. Da qui il mio ingresso nel Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Pugliese, una parentesi indimenticabile della mia vita, che mi porta oggi ad avvertire la necessità morale di un pubblico ringraziamento a tutto il personale medico, infermieristico, oss, che mi hanno assistito. Esigenza che avverto, avendo vissuto,  sulla mia pelle e schiena, la nobiltà della professione medica, troppe volte bistrattata da quegli episodi che vengono tristemente marchiati col nome di malasanità.

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Ho vissuto giorni completamente immobilizzato, nell’incertezza del futuro, e in ogni momento di sconforto, dolore, ho trovato la mano di un medico, lo sguardo di un dottore, una parola di sostegno degli infermieri, che mi hanno dato la forza per superare i momenti di difficoltà, i momenti più bui.

Conservo nella mia mente lo sguardo e il viso di ognuno di loro, ognuno decisivo nel farmi superare questo momento, nel darmi la forza per affrontare il primo intervento della mia vita.

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Non potrò mai dimenticare il sostegno e l’aiuto dell’instancabile oss Barbara, sempre cordiale e pronta a venire in soccorso per la più banale delle necessità, le parole di sostegno e l’aiuto della tirocinante Maria, le infermiere Piera, Francesca, Teresa, Rosa, Clara o la simpatia di Luigi che con le sue parole aiutava a tenere su il morale.

Di tanti altri non ricordo il nome, ma sappiate che non vi dimenticherò e vi ringrazio con tutto me stesso.

Ringrazio anche il dottore e amico Stellario Capillo, che seppur non del reparto di Neurochirurgia, ha sempre fatto sentire costantemente la sua presenza e il suo interessamento.

Infine il mio più sentito ringraziamento va di cuore al Primario Professore Giuseppe Mauro, la cui competenza e professionalità percepibile a pelle mi hanno trasmesso la giusta iniezione di fiducia per affrontare il periodo di ricovero, dimostrandosi sempre pronto a fornire tutti i chiarimenti richiesti.

E’ stato sempre lui ad informarmi della possibilità di potermi operare il 9 settembre, ravvivando la speranza che questo brutto periodo potesse finire.

Speranza diventata realtà quando la caposala Anna Zaina me lo confermava con la sua consueta gentilezza e massima disponibilità.

Intervento che veniva, poi, diretto dal Primario Professore Giuseppe Mauro e dal dottor Giuseppe Vescio, che prima che mi addormentassi in anestesia generale, fino all’ultimo mi  rassicurava sull’intervento che da lì a poco si sarebbe svolto.

Non posso non menzionare, ancora, il dottore Antonio Veraldi, che con garbo mi illustrava la delicatezza della situazione, rendendomi consapevole della delicatezza del momento.

Infine un sentito ringraziamento alla dottoressa Benedetta BoniferroIn questo mio percorso ospedaliero, è stata la prima dottoressa ad avermi visitato in regime di pronto soccorso, ad informarmi dell’accaduto, e a spiegarmi quale sarebbe stata la strada da percorrere.

L’ha fatto con estrema umanità, cordialità e competenza, venendomi anche in soccorso, quando nei giorni più torridi della settimana, mentre mi trovavo purtroppo ristretto nel corridoio (per mancanza di posti letto liberi) , e il caldo contribuiva a debilitarmi ancora di più, provvedeva   a far  spostare la barella sulla quale giacevo in un angolo più ventilato, gesto che mi ha aiutato a superare quel momento, per me, estremamente complicato e di sconforto.

Nell’operato di chi mi ha assistito nel reparto di neurochirurgia, senza tralasciare il personale della sala anestesia, sala risveglio e sala operatoria, ho visto quel continuo dedicarsi anima e corpo ad ogni paziente, e sono tanti, senza mai dare alcun cenno di nervosismo.

Grazie al loro contributo la mia vita, oggi, continua, cammina sui suoi passi, con serenità e fiducia".

Avv. Vitaliano Leone

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