Il ricavato è stato e sarà devoluto in beneficenza in armonia con lo spirito e le finalità del libro: promuovere la lettura e contrastare il bullismo: quelle azioni di prevaricazioni e violenze piscologiche, verbali e fisiche, compiute intenzionalmente e continuamente da un giovane o da gruppi di giovani nei confronti di loro coetanei. Rita Tulelli, avvocato, criminologa, presidente dell'Associazione Universo minori, prestata alla scrittura. L'amore per la lettura è una passione che coltiva da sempre. Il suo libro "Il fragile bullo" ha fatto il giro delle scuole incontrando il favore di docenti e alunni.
Amore, passione e sogno. Rita cos'è per lei la scrittura? Il suo libro già adottato in alcune scuole catanzaresi è la storia di un sogno che si realizza.
"Sì proprio un sogno che si realizza. La scrittura per me è uno spazio di espressione profonda autentica, un ponte tra la mia professione e anche un atto di responsabilità per l'amore che ho per lo scrivere. E' un atto d'amore per i lettori, per i giovani a cui è dedicato il libro"
Da dove nasce l'idea di scrivere un libro?
"L'idea di scrivere è nata quando avevo 12 anni. A quell'età cercavo di combattere discriminazioni, prevaricazioni, e avevo la voglia di dare voce alle persone deboli. A chi soffre e ogni giorno combatte contro demoni come bullismo e ciberbullismo".
Nel suo libro c'è Serena, prima protagonista della storia: lei, la forza ed entusiasmo; Filippo, e la sua capacità di non demordere; Alessandro, Francesca, Dalila e Beatrice. Il messaggio finale ai giovani è quello di essere consapevoli di non essere soli perché intorno a ciascuno di voi ci sono Serena o Filipp .
"Siì, perché non si è mai soli. Tutti i ragazzi non si devono sentire abbandonati. Bisogna denunciare perché chi non denuncia sarà sempre sotto scacco. Bisogna denunciare senza temere di essere considerato una spia e messo da parte. Il mio appello è denunciare per uscire dal tunnel di dolore"
Ascoltare i ragazzi quindi. sempre. Ascoltarli per capire le loro emozioni. Per aiutarli a crescere. Per insegnare loro che " la legalità non è solo un valore ma è la precondizione di una vita in comune".
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