Catanzaro, le maggioranze invisibili al Comune: la città ha bisogno di fatti e non di passarelle

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  29 luglio 2022 17:49

di ENZO COSENTINO

Le maggioranze invisibili nel Consiglio Comunale di Catanzaro. Si compongono e si scompongono a seconda delle convenienze. La politica con la “P” in maiuscolo a Palazzo de Nobili per ora continua a latitare. Segnali positivi non ne arrivano almeno in queste prime battute della Consiliatura. Anzi gli schieramenti si fronteggiano a colpi di tatticismi, comunque finalizzati a conquiste di poltrone e potere. C’è in ballo quella importante del presidente del Consiglio. La collezione di fumate nere è aumentata di un punto dopo la terza votazione. La prossima votazione dovrebbe sbloccare l’impasse e portare sullo scranno il candidato della maggioranza di Governo. Se il confronto dovesse continuare impostato su scambi di polemiche sterili, accuse e controaccuse che non producono effetti e si rischia di annoiare  anche la gente, allora addio sogni di gloria per Catanzaro. Vorrebbe dire che non esiste nella nuova classe dirigente alcun cambiamento. Che si persegue invece un metodo che blocca ogni possibilità di crescita.

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Il confronto è sulle cose da fare seriamente. Parlare (o scrivere) all’insegna del fare e non del semplice apparire.

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Catanzaro ha bisogno di certezze, di atti concreti che la rimettano in cammino. Al momento mancano certezze in questa direzione. La puntata di ieri è stata una delusione, una nullità di contenuti e di posizioni chiare. La squadra di Fiorita al momento sembra coesa e i primi provvedimenti rientranti nelle diverse competenze assessorili sono stati messi in onda. Intanto resta in attesa di una risposta scritta alla sua interrogazione, Valerio Donato che ha chiesto chiarimenti e assicurazioni sulla “certezza” della eleggibilità degli Assessori. Una interrogazione che ha già avuto ripercussioni, per cui prima arriva la risposta meglio è per la tranquillità di tutti.

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E il centrodestra, segnatamente a FI, Lega e FdI che oggi è ancora “frantumato” che ruolo avrà a Palazzo de Nobili? FI e Lega faranno una opposizione nel contesto “donatiano” o gradualmente – in caso si avvii anche in Calabria, e segnatamente a Catanzaro dove un ruolo di primo attore lo ha avuto, il processo di riunificazione- si staccheranno?

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