Carte, plastica, bottiglie di vetro. E tanto, tanto ancora. La scala di Santa Maria di Mezzogiorno, uno dei punti più panoramici del capoluogo di regione, ad oggi è offesa da quell'inciviltà che non conosce confini. Basta salire quei gradini che da Via Carlo V arrivano proprio dinanzi al Santuario, per comprendere quanto il cittadino catanzarese non ami la propria città.
Neppure quell'evento che sa di miracoloso misto a religiosità popolare che da secoli permea la chiesetta - fondata sulla roccia fra i secoli IX e XI su quel costone guarda l'intera vallata - ferma la mano di chi preferisce offendere piuttosto che difendere le bellezze cittadine. E la sera buio totale, togliendo ogni senso di sicurezza tra chi le utilizza.
La chiesa nacque come “Santa Maria de Meridie” proprio per la sua posizione volta a Mezzogiorno. Intorno alla sua edificazione si narra una antica leggenda all’evento prodigioso che accadde e che, come viene raccontato, vide protagonista una signora avvolta in un meraviglioso mantello celeste che apparve in cima ad un albero posto in un orto adiacente al luogo dove sorge l’attuale Santuario: la chiesa, infatti, venne eletta a Santuario nel 1991 dall’allora arcivescovo monsignor Antonio Cantisani.
Erano tempi di carestia, e la "celestiale" signora si presentò proprio a dei poveri bambini, offrendo loro del pane bianco e dei fichi. Più volte, tornarono proprio vicino a quell'albero di fico: per i fedeli del luogo, la “ signora” apparsa non poteva che essere la Madonna alla quale dedicare una piccola cappella oggi diventata Santuario.
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