La rubrica ha come obiettivo quello di confrontarsi con i volontari delle associazioni che operano sul territorio della città di Catanzaro, cercando di fare rete e in futuro poter entrare in contatto diretto con essi. La prima intervista ha visto protagonisti il Presidente dell’Associazione “Mons. Oscar Romero”, Sebastian Ciancio, e la volontaria Carla Valentino. Scopriamola insieme.
“La Mons. Oscar Romero è un’organizzazione di volontariato che ha sede legale a Catanzaro - dichiara Sebastian - presso la Chiesa del Monte, e da Giugno 2021 ne sono il presidente. L’associazione si pone l’obiettivo di raggiungere i principi dettati dalla figura del Mons. Oscar Romero, da cui appunto l’associazione prende il nome. Più nello specifico, la nostra associazione mira ad essere utile per le persone più bisognose e lo fa soprattutto tramite il servizio mensa per coloro i quali si trovano in condizioni di disagio. Inoltre, organizziamo attività benefiche in favore dei minori, degli emarginati, dei disabili ed altri soggetti in condizioni di svantaggio, con particolare attenzione al territorio in cui l’associazione ha sede e nelle zone limitrofe. Nel nostro piccolo cerchiamo di prendere atto delle difficoltà delle persone che si rivolgono a noi, trovando delle soluzioni ai loro problemi o quantomeno essere per loro una sorta di sportello d’ascolto”
Come vi siete adattati e reinventati in questo periodo di Covid?
“È stato molto difficile! Per esempio, la mensa dei poveri è stata sospesa. Aiutare gli altri ti fa crescere ma, in quel momento, non ci sentivamo un gruppo in crescita ma in fase di stallo. Nonostante questo, con le giuste precauzioni e grazie all’impegno e al coraggio dei volontari, siamo ripartiti offrendo buste contenenti cibo e porgendole dalla porta. In questo periodo complicato abbiamo scelto di concentrarci prevalentemente sull’attività di mensa cercando di non interrompere per nessuna ragione questo tipo di servizio: la povertà non va in lockdown!”
Come mai hai scelto di intraprendere la strada del volontariato? Consiglieresti questa strada ad altre persone?
“Se c’è un motivo che mi spinge sempre ad accettare cariche di questo tipo è perché mi riempie la vita! Il volontariato dev’essere anche visto come un’esperienza di lavoro, perché si tratta anche di un’acquisizione di competenze e questo è molto utile per quei giovani che si vogliono affacciare seriamente al volontariato. A me personalmente è servito per uscire dalla solita routine quotidiana. Fare volontariato nel mio caso non ha mai rappresentato un limite, anzi mi riempie, lo trovo interessante, edificante non solo spiritualmente ma nella crescita perché mi ha fatto incontrare tante persone confrontandomi con soggetti di età differente dalla mia. Fare volontariato ti proietta in un altro mondo in cui non ci sono limiti d’amore. Ti permette di dare il meglio che c’è dentro di te ed è una palestra che serve anche ad immetterti nel mondo del lavoro.”
Come mai ha deciso di intraprendere la strada del volontariato e perché proprio presso l’associazione Mons. Oscar Romero?
“Nel volontariato ci sono da sempre. Presso questa associazione sono molto presente e in maniera diretta. Ho deciso di fare volontariato in questa associazione soprattutto per l’affetto che mi lega a Don Pino Silvestre - dichiara la volontaria Carla Valentino - ma sono coinvolta anche in altre situazioni. Per esempio, presto volontariato anche presso la fondazione “Anti-usura” sempre per le persone più bisognose.”
Consigliereste la strada del volontariato anche ad altre persone, soprattutto ai più giovani?
“Assolutamente sì. Anzi, vorrei che ci fossero più giovani a fare volontariato. Io rappresento quello della cosiddetta “terza età” e ci sono cose che magari non possiamo fare. Però mi rendo conto che nel volontariato hanno alzato dei paletti e diventa sempre più difficile entrare a far parte di questo mondo. Ma penso che con la buona volontà si possa fare tutto. Quindi, sono esperienze che consiglierei di fare a tutti i giovani, anche per un periodo limitato, perché penso sia un arricchimento culturale e personale.”
Secondo lei, quali dovrebbero essere le caratteristiche tipiche di un volontario?
“Innanzitutto, una buona predisposizione all’ascolto, essere empatici e non avere alcun tipo di pregiudizio. Per me il volontario per eccellenza è Madre Teresa di Calcutta. Chiunque può avere bisogno, anche sotto un bellissimo vestito ci può essere una persona fragile ed è per questo che non ci devono essere pregiudizi di nessun tipo.”
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