Catanzaro, l’edilizia al centro del rilancio: il punto di ANCE Calabria

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images Catanzaro, l’edilizia al centro del rilancio: il punto di ANCE Calabria
Da sinistra: Romain Bocognani, Flavio Monosilio, Giovan Battista Perciaccante, Roberto Rugna, Maria Stefania Caracciolo, Castrese De Rosa
  30 giugno 2025 16:06

di IACOPO PARISI

In un contesto di sfide demografiche e incertezze economiche, l’industria delle costruzioni in Calabria mostra segnali di vitalità. È quanto emerso nel corso della presentazione del rapporto sull’edilizia curato da Flavio Monosilio, direttore del Centro Studi ANCE, durante un incontro che ha visto la partecipazione delle principali istituzioni locali e degli attori del settore.

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Ad aprire i lavori è stato Roberto Rugna, Presidente di ANCE Calabria, che ha ricordato il valore del lavoro e del capitale umano nel comparto edile, rendendo omaggio con una targa a Rosario Branda, direttore di Confindustria Cosenza, riconosciuto come esempio di “dedizione, serietà, competenza e professionalità”.

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Dai dati illustrati da Monosilio emerge una fotografia incoraggiante: dopo il crollo legato alla crisi economica e alla pandemia, l’edilizia calabrese ha registrato un rimbalzo straordinario. Gli investimenti in costruzioni, pur avendo recuperato solo parzialmente il gap accumulato, hanno mostrato segnali positivi nel triennio 2021-2023. I comuni calabresi hanno triplicato la spesa in lavori pubblici rispetto al 2018, segnale di un’amministrazione più attiva e propositiva.

Tuttavia, il contesto demografico rimane critico: le previsioni Istat indicano una costante decrescita della popolazione, con oltre 243.000 residenti in meno entro il 2043. Il calo riguarda tutte le province, e anche il numero delle famiglie inizierà a scendere dopo il 2031.

“Spopolamento significa impoverimento”, ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione e ai Lavori Pubblici, Maria Stefania Caracciolo, sottolineando l’impegno della Regione su formazione, istruzione e valorizzazione del capitale umano. Tra le iniziative: fondi per l’infanzia (sistema 0-6), progetti scolastici, interventi per le infrastrutture scolastiche e costiere, e più di 2 miliardi di investimenti in opere pubbliche entro i prossimi anni.

Il prefetto Castrese De Rosa ha posto l’accento sui rischi legati agli appalti pubblici: “Dove c’è un fiume di denaro si risvegliano gli appetiti della criminalità. Serve attenzione e sicurezza: è il primo obiettivo, prima del guadagno”. In arrivo, ha annunciato, protocolli per la sicurezza sul lavoro e per il contrasto all’usura e alle estorsioni.

È essenziale dare continuità al percorso di ripresa, evitando il rischio di una nuova battuta d’arresto. In questo contesto si inseriscono le proposte di ANCE, che punta a rafforzare il ruolo strategico del comparto nel lungo periodo. Tre le direttrici indicate:

Riallocare le risorse non spese del PNRR, per non disperdere fondi fondamentali per il Sud.

Consentire l’appalto dei lotti funzionali, per evitare che anche una sola criticità blocchi interamente le opere.

Assicurare una continuità dei fondi pubblici oltre il 2026, così da garantire programmazione, investimenti stabili e prospettive certe per le imprese.

Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente ANCE con delega al Mezzogiorno, ha lanciato un appello per trattenere i giovani talenti sul territorio, valorizzando il sistema universitario e costruendo un contesto professionale attrattivo. “Abbiamo una mole di lavoro straordinaria, ma serve continuità e prospettiva per chi investe nel settore.”

“Il nostro leitmotiv è da sempre quello di mettere le persone al centro”, ha ribadito il Direttore Generale dell’ANCE, Romain Bocognani, intervenendo sul tema dell'edilizia e in particolare sulla sicurezza nei cantieri.

Un punto su cui ha insistito con forza è l’importanza della formazione trasversale: “Oggi il 60% degli infortuni che avvengono nei cantieri non riguarda imprese edili, ma imprese di altri settori che operano temporaneamente all’interno degli stessi cantieri. Queste realtà spesso non dispongono del livello di formazione e consapevolezza che invece è richiesto e acquisito dalle imprese edili.”

Per questo, ANCE – ha spiegato Bocognani – lavora da anni fianco a fianco con i sindacati, affinché vengano introdotti percorsi formativi obbligatori anche per tutte le altre categorie che entrano in cantiere. “La cultura della sicurezza non può essere parziale, dev’essere un patrimonio comune a tutte le figure coinvolte nei lavori, senza eccezioni.”

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