Catanzaro. Lettera del quindicenne Giacomo: "Vi racconto la mia storia di buona sanità al Pugliese"

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Atrio reparto di Pediatria del Pugliese Ciaccio (foto di archivio)
  25 novembre 2021 22:18

Riceviamo e pubblichiamo

Sono un ragazzo della provincia di Catanzaro che quest’oggi sta scrivendo delle brevi considerazioni su ciò che ha vissuto personalmente nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro.

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Mi chiamo Giacomo ed ho quindici anni. La mia esperienza, dopo dieci giorni di permanenza, è stata molto positiva anche perché il risultato è stato la guarigione. Il mio ringraziamento va al Primario, dott. Giuseppe Raiola, e a tutto il suo staff, che sono stati meravigliosi e si sono prodigati per regalarmi un sorriso giorno dopo giorno. Innanzitutto ho paragonato il reparto alla mia “casa” perché l’accoglienza ed il confort che ho trovato sono stati davvero eccellenti.

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La pulizia e la sanificazione sono state sempre costanti. Per me non è stato assolutamente facile affrontare la situazione che mi si è presentata d’un tratto in un normale giorno autunnale, ma, grazie alla professionalità del Primario, Dirigenti medici, infermieri, Oss e tutto il resto dell’equipe, sono riuscito a trovare la giusta forza per affrontare il triste periodo.

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Non dimenticherò mai i sorrisi e la vicinanza di queste straordinarie persone, che non venivano nelle camere semplicemente per le visite, ma anche per dare conforto a me e a tutti piccoli pazienti. Da fuori, quindi dal mondo esterno, non ero mai riuscito a ben comprendere il lavoro che tutte queste persone, soprannominate da me “angeli”, svolgono soprattutto in quest’ultimo periodo caratterizzato dalla pandemia. Mi sfuggiva la grande responsabilità che ciascun membro dell’equipe ha sulle sue spalle.

La professionalità di queste persone è, invece, davvero indescrivibile. Fin da subito ho notato che il loro modo di comportarsi e di operare è “caratterizzato” da una dote straordinaria: l’affetto, la stima e la forza che mi hanno trasmesso e che hanno tracciato un segno nella mia vita. Tutto lo staff non indossava dei semplici camici bianchi, ma dietro quell’uniforme ho sempre visto un sentimento reale e la positività in persona.

Quindi, un ringraziamento speciale a tutti loro, persone che non verranno cancellate mai dalla mia vita e che sicuramente lasciano ogni giorno segni indelebili nell’intero mondo della sanità calabrese.

Giacomo

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