Quei corridoi li attraversa ogni volta che gli viene consentito secondo orari e giorni stabiliti dalla direzione.
E' da un mese che Tommaso Angotti, 63 anni, fa la spola tra Gimigliano - dove risiede - e Catanzaro, all'Azienda ospedaliera Mater Domini a Germaneto. Trenta chilometri ad andare e trenta a rientrare, ma di quel referto su una Tac polmonare di controllo per problemi sopraggiunti molti anni fa, neanche l'ombra.
"Faccio la fila - racconta - ma da un mese nulla. E chi ha problemi di salute come fa? Bisogna aspettare che le cose peggiorino?. Eppure - insiste - se vai a fare l'esame a pagamento, quel referto lo hai dopo poco".
Una realtà, quella sanitaria calabrese, che si scontra contro proclami che vogliono un comparto di eccellenza.
"Il 5 aprile - racconta il signor Tommaso - presso il Reparto di radiologia dell'Azienda ospedaliera Mater Domini a Germaneto ho effettuato una tac polmonare di controllo. A distanza di quasi un mese, la mia tac ad oggi non è stata ancora refertata. Purtroppo la cosa più strana è che i giorni di ritiro degli esami radiologici hanno dei giorni stabiliti e nè tanto meno si viene comunicata una data di consegna" .
"Nonostante la sua via crucis che un povero sventurato affronta tutti i giorni, deve anche fare il pendolare in azienda ospedaliera per sapere se il suo esame è pronto?" si chiede.
"Tutto questo può essere normale? Si parla sempre di semplificazione ma purtroppo non è così. Questa è la sanità Calabrese, di cui i nostri politici si vantano della perfetta funzionalità".
Senza dimenticare che il referto non è neppure consultabile on line.
t.a.
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