«Un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sul mondo agricolo e forestale calabrese. I boschi delle montagne, sfruttati in maniera sostenibile sin dai tempi dei romani, rischiano dopo secoli di utilizzo, di diventare dei vetusti musei ecologici abbandonati alla mercé delle fiamme. Tutto è cominciato nel febbraio scorso, quando la Giunta regionale ha recepito, con apposta delibera, le linee guida nazionali, sancendo che per poter procedere a qualsiasi tipo di attività selvicolturale è necessaria la Valutazione di incidenza ambientale, provocando così il blocco totale di tutte le attività forestali. Per far capire meglio il disastro che si sta provocando, basta evidenziare il seguente dato: sono giacenti presso il Dipartimento forestazione, da quasi 10 anni, più o meno 300 piani di gestione. Facendo una media piano/ettaro, sono congelati, a seguito della suddetta delibera di Giunta, la bellezza di 90 mila ettari di boschi, che trasformati in soldoni corrispondono alla modica cifra di circa 27 milioni di euro. Questo è il danno attuale che i proprietari forestali, le aziende boschive, le aziende di trasformazione e chi lavora nei boschi rischia di subire! Non possiamo permettere all'economia calabrese questa sciagura, non possiamo permettere che qualche burocrate senza coscienza, faccia perdere il lavoro a migliaia di persone. Abbiamo tentato in mille modi e senza risultato la mediazione e il dialogo. Dopo una serie di promesse non mantenute, purtroppo, non ci resta altro da fare che protestare».
Lo dichiarano in una nota stampa congiunta i presidenti delle associazioni ANPA-Liberi Agricoltori Calabria, Giuseppe Mangone e di Confcoltivatori, Giovanbattista Benincasa, annunciando per questo lunedì 25 luglio, una massiccia mobilitazione dell'intero settore. I titolari delle aziende boschive e delle aziende di trasformazione porteranno sotto la sede della Regione Calabria in località Germaneto di Catanzaro, qualcosa come 54 mezzi pesanti, mentre con i pullman arriveranno da tutte le province oltre 500 persone tra agricoltori, operai e proprietari forestali.
A coadiuvare gli organizzatori della manifestazione – Mangone e Benincasa - ci saranno diversi Agronomi-Forestali che spiegheranno ai presenti ed eventualmente ai dirigenti regionali quali soluzioni tecniche potrebbero essere applicate per risolvere i problemi.
«Non siamo solo preoccupati per la parte economica e lavorativa - hanno dichiarato gli organizzatori - ma anche per la cura e la manutenzione dei boschi, pratiche necessarie anche dal punto di vista di una corretta gestione delle acque superficiali, per prevenire il dissesto idrogeologico e soprattutto per prevenire gli incendi. Siamo pienamente convinti - aggiungono - che il bosco non debba essere lasciato a sé stesso, l’uomo deve intervenire per le necessarie pratiche di silvicoltura. La manifestazione infine avrà lo scopo di proporre la modifica delle linee guida, chiederemo con forza e a gran voce che vengano approvati immediatamente i piani di taglio e contestualmente che gli interventi in essi contenuti non siano assoggettati all’autorizzazione di valutazione di incidenza ambientale (VINCA). A tal proposito invitiamo ancora una volta i nostri rappresentanti politici regionali a prendere spunto dalla Regione Toscana che ha saputo coniugare, nell’applicazione e introduzione delle linee guida, sviluppo sostenibile, tutela ambientale e paesaggistica».
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